Stop ai contributi di solidarietà ma ok alla indicizzazione ridotta per le pensioni d'oro . Le due decisioni di segno opposto sono contenute nella sentenza della Corte costituzionale appena comunicata dall'Ufficio stampa, in tema di pensioni di importo elevato (oltre 100mila euro lordi annui) . La valutazione della Consulta riguarda due norme contenute nella legge di stabilità 2019 sulle quali avevano sollevato la questione di legittimità costituzionale sia il Tribunale di Milano che alcune sezioni regionali della Corte dei conti In particolare si tratta dielle seguenti misure introdotte per cercare di ridurre la spesa previdenziale: - un meccanismo di riduzione progressiva della rivalutazione automatica per il triennio 2019-2021 delle pensioni superiori a tre volte il minimo (dal 97% al 40% dell'importo dellla pensione viene escluso di adeguamento all'indice ISTAT )
- un prelievo di un importo percentuale a titolo di "contributo di solildarietà" della durata di 5 anni a partire dal 2019 sulle pensioni (calcolate con sistema misto) superiori a 100.000 Gli scaglioni di prelievo sono i seguenti:
- 15 per cento per la parte eccedente 100mila euro e fino a 130.000 euro,
- 25 per cento per la parte eccedente 130.000 euro fino a 200.000 euro,
- 30 per cento per la parte eccedente 200.000 euro fino a 350.000 euro,
- 35 per cento per la parte eccedente 350.000 euro fino a 500.000 euro
- 40 per cento per la parte eccedente 500.000 euro.
(Vedi tutti i dettagli sulla norma in vigore nell'articolo "Taglio pensioni d'oro e stop rivalutazione") Il comunicato chiarisce che il “contributo di solidarietà” è ammissibile dal punto di vista della legittimità costituzionale ma non per una durata di 5 anni in quanto un periodo cosi lungo esula dalla ordinario orizzonte di tre anni utilizzato nel predisporre i bilanci di previsione dello Stato. Viene quindi confermata la validita della misura per gli anni 2019, 2020, 2021 ma dovrà essere abrogato per il 2022 e 2023 . Per quanto riguarda invece l'indicizzazione ridotta (cd raffreddamento della perequazione), essendo il meccanismo "proporzionato e ragionevole" viene giudicato legittimo dalla Consulta e restera confermato come da normativa vigente Ad oggi gli assegni superiori ai 100mila euro lordi l’anno , che corrispondono a circa 55mila netti sono stati ridimensionati con le indicizzazioni parziali iniziate già a partire dal dal 2006 di un importo pari ad un intera annualità di pensione mentre gli assegni pari a 8 volte il minimo ( il livello subito inferiore al massimo ) ha perso l'11 per cento del valore nominale, che si è tradotto in un riparmio per lo Stato . La sentenza , attualmente ancora in corso di pubblicazione, produce comunque anche una riduaizone al risparmio previsto con il taglio alle pensioni d’oro per contributo di solidarieta pari a circa 160 milioni di euro
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