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E-Book 2019: la Comunità europea dà il via libera alla riduzione dell’Iva

La Comunità Europea, in particolare l’Ecofin, nella giornata del 2 Ottobre ha parificato il trattamento Iva delle pubblicazioni cartacee a quello delle pubblicazioni multimediali. L’Italia in realtà aveva già fatto il primo passo portando l’Iva applicabile ai libri elettronici al 4% ma da tempo si temevano sanzioni europee.

La decisione di ieri è arrivata però dopo una lunga trattativa politica iniziata nel 2016 e giunta in questi giorni alla conclusione di dover trattare tutti i libri allo stesso modo, indipendentemente dal formato da cui sono supportati. Dopo tale decisione i vari Stati potranno applicare la stessa Iva, già prevista per i libri in formato cartaceo, anche agli e-book.

Attualmente l’aliquota media applicata nella comunità europea è del 15% per le pubblicazioni standard fatte online mentre giornali e libri, su carta, sono sopposti ad un’aliquota del 5%; non sono però inesistenti i casi in cui non si applica alcuna aliquota. Sostanzialmente quindi a seconda dell’aliquota già applicata, la stessa verrà estesa anche agli e-book.

Questo tipo di revisione non necessità di un’approvazione parlamentare e sarà valida in via temporanea fino al momento in cui non verrà inserita nella più amplia riforma di ammodernamento e rivisitazione dell’Iva da parte di Bruxelles.

La modifica in oggetto si attendeva da 15 anni e, secondo il presidente dell’Associazione editori europei di giornali (Enpa) Carlo Perrone, la riduzione dell’aliquota sulle pubblicazioni distribuite elettronicamente “promuoverà la fruizione dei contenuti editoriali su tutte le piattaforme da parte dei cittadini”.

Per quanto riguarda il regime Iva applicato in Italia per l’editoria pare opportuno ricordare che si tratta di un regime del tutto particolare, definito monofase poichè l’Iva viene assolta dall’editore e non viene sottoposta al meccanismo della rivalsa nei passaggi successivi. L’aliquota applicata in Italia è pari al 4% ed è compresa nel prezzo di copertina, tuttavia l’editore può assolvere l’obbligo scegliendo una tra le due possibilità:

  • pagare l’Iva in base alle copie consegnate o spedite ai venditori ed applicare eventualmente una percentuale di forfettizzazione della resa prestabilita (che serve in sostanza a tener conto dell’Invenduto) e che dipende dalla tipologia di pubblicazione, oppure
  • pagare l’Iva sul numero di copie effettivamente vendute.

Fonte: Il Sole 24 Ore
News del: 04/10/2018


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