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Ici 2011 alla cassa. L’appuntamento con il saldo entro il 16.12.2011

L’Ici (imposta comunale sugli immobili) è la principale tassa sulla casa: si chiama così dal 1993 (d.lgs. 504/1992), e costituisce una fonte di finanziamento per i Comuni. A differenza dell’Irpef, l’Ici non è un’imposta progressiva, in quanto si ottiene applicando l’aliquota fissata dal singolo Comune (che varia dal 4 al 7 per mille) al valore dell’immobile (rendita catastale rivalutata del 5%) moltiplicato a sua volta per un coefficiente fisso, in base alla categoria catastale di appartenenza:

  • 140 per la cat. B (per esempio scuole, biblioteche, uffici pubblici);
  • 100 per le cat. A (abitazioni) e C (per esempio magazzini, laboratori, box), escluse le categorie A/10 e C/1;
  • 50 per le cat. D (per esempio alberghi, teatri, capannoni) e A/10 (uffici e studi privati)
  • 34 per la cat. C/1 (negozi e botteghe).

L’ici viene pagata dal proprietario dell’immobile e dal possessore di terreni ed aree edificabili, in due rate - ciascuna pari al 50% dell’imposta complessiva :

  • la prima entro il 16 giugno (c.d acconto) sulla base delle aliquote e delle detrazioni deliberate dal Comune per l’anno precedente;
  • la seconda entro il 16 dicembre (c.d. saldo) prendendo a riferimento l’aliquota e le detrazioni deliberate dal Comune nell’anno a cui si riferisce l’imposta (al momento del saldo, quindi, potrebbe eventualmente essere effettuato un conguaglio).



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Speciale del: 01/12/2011