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Agevolazione prima casa e residenza fuori Comune

In tema di agevolazioni fiscali per l'acquisto della "prima casa"( decreto-legge 7 febbraio 1985, n. 12 )  il requisito della residenza nel Comune in cui è ubicato l'immobile deve essere riferito alla famiglia, con la conseguenza che, in caso di comunione legale tra coniugi, quel che rileva è che l'immobile acquistato sia destinato a residenza familiare, mentre non assume rilievo la circostanza che uno dei coniugi non abbia la residenza anagrafica in tale Comune.
Ciò si applica  in ogni caso in cui il bene sia divenuto oggetto della comunione ai sensi dell'articolo 177 c.c., quindi sia in caso di acquisto separato che in caso di acquisto congiunto del bene stesso.
Questo quanto affermato dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 16026 del 29 Luglio 2015.
 
IL CASO
Il caso trae origine dalla notifica di un avviso di liquidazione nei confronti di una contribuente alla quale erano state recuperate a tassazione le ordinarie imposte di registro, ipotecarie e catastali, perché aveva acquistato un immobile fruendo dei benefici “prima casa” in assenza dei presupposti di legge. In particolare, la contribuente non aveva trasferito la propria residenza nel comune in cui si trovava l'immobile acquistato in regime di comunione con il marito. Avverso l'avviso di recupero d'imposta la contribuente proponeva ricorso davanti alla Commissione Tributaria Provinciale di Biella, che decretava la legittimità dell’atto impugnato; stesso verdetto in appello.
A giudizio della Commissione  Regionale, l’agevolazione era stata goduta indebitamente perché non solo la donna non aveva partecipato alla stipula del rogito notarile ma non aveva neanche trasferito la residenza nel comune dove si trovava il cespite.
La donna ricorreva pertanto in Cassazione, lamentando che la residenza era stata spostata dal marito e che trattandosi di un immobile destinato a residenza familiare, doveva ritenersi sufficiente tale atto, posto in essere da un rappresentante della famiglia, intesa come “entità autonoma” distinta dai coniugi singolarmente.



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Speciale del: 03/09/2015