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Welfare aziendale, la scadenza 2018

Il Welfare aziendale può essere definito come un pacchetto di servizi, beni e opere che l'azienda mette a disposizione dei propri dipendenti e dei loro familiari. Si tratta certamente di uno dei temi caldi del momento nel settore lavoro, recentemente al centro di misure di agevolazione da parte del Governo .
Cominciamo col dire che non esiste una normativa uniforme ed organica in materia di Welfare aziendale. Pertanto tutto ciò che viene riconosciuto dal datore di lavoro e che è volto al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori rientra nel concetto di Welfare aziendale. Il Welfare aziendale infatti altro non è che il sistema che garantisce il benessere dei dipendenti. 
Il Welfare viene già da tempo, riconosciuto, almeno in parte, dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Sono molteplici ad esempio, i contratti collettivi che prevedono  dei versamenti obbligatori da parte del datore di lavoro, nell'ambito dell'assistenza sanitaria integrativa. Ma anche nell'ambito della previdenza complementare: quasi la totalità dei CCNL prevede che nel caso in cui il lavoratore decida di destinare il proprio TFR ai fondi di previdenza il datore di lavoro debba effettuare il versamento di un ulteriore contributo al fondo.

Con  il 2018 il tema  del Welfare aziendale rimane uno dei temi di maggior interesse tra le imprese italiane e si registra un notevole incremento del numero di aziende che attraverso un regolamento o un accordo sindacale introduce opere e servizi in favore dei propri dipendenti.

Con la legge di Bilancio 2018 il legislatore è intervenuto nuovamente sull'art. 51 del TUIR, incrementando ulteriormente il numero di misure che, inserite nel piano Welfare, risultano esenti a livello contributivo e fiscale.

La l. n. 205/2017 ha infatti previsto la non imponibilità delle somme erogate o rimborsate alla generalità o a categorie di dipendenti per l'acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari.

Pertanto, dal 2018 gli abbonamenti a treni, autobus e metro rientrano tra le misure erogabili sia in forza di un accordo sindacale o regolamento, sia per volontà unilaterale del datore di lavoro.
Rimane nel frattempo in vigore l'agevolazione contributiva introdotta nel 2017 per le aziende che adottano almeno due misure di Welfare entro il 31 agosto 2018 -DI 12.9.2017. (V. i dettagli nel paragrafo sotto).

Rientra sempre nel concetto di Welfare anche lo Smart Working di recente istituzione. Previsto dalla l. n. 81/2017 e definito “lavoro agile”, lo Smart Working già di uso comune in molti paesi, si affaccia nel nostro ordinamento come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che certamente può ampiamente facilitare la conciliazione vita-lavoro.

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Speciale del: 25/08/2018