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Chi deve corrispondere il TFR in busta paga?

La corresponsione del TFR in busta paga spetta al datore di lavoro

Viene anticipato dal datore di lavoro, il quale può accedere, a determinate condizioni, ad un apposito fondo istituito dall’INPS.

La Legge di Stabilità 2015 ha previsto, a favore delle piccole e medie imprese, misure finalizzate a favorire l’accesso alle risorse finanziarie necessarie per l’erogazione della Qu.I.R. con costi analoghi a quelli previsti dalla legge per la rivalutazione del TFR accantonato in azienda. Nello specifico, sulla base del disposto dell’art. 6, comma 1 del DPCM 20 febbraio 2015, i datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze meno di 50 addetti e, al contempo, non siano tenuti al versamento del TFR al Fondo di Tesoreria, possono accedere ad un apposito finanziamento erogato dagli intermediari aderenti all’Accordo-quadro stipulato, il 20 marzo 2015, fra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’Associazione Bancaria Italiana.

Grazie a tale Accordo, le imprese che dovessero registrare problemi nei flussi finanziari necessari a far fronte al maggiore esborso mensile a seguito delle richieste di erogazione mensile dell'importo altrimenti destinato al trattamento di fine rapporto, potranno accedere a finanziamenti a tasso agevolato.


Data Aggiornamento: 11/12/2015