E' iniziato il periodo delle dichiarazione dei redditi 2021 (anno di imposta 2020) e per quanto riguarda master e università la domanda sorge spontanea: la spesa per i corsi di teologia è tra quelle detraibili nella dichiarazione dei redditi? La risposta è positiva, le spese per la frequenza di corsi di teologia sono detraibili nelle dichiarazioni dei redditi.

Infatti, ai sensi dell'articolo 15 comma 1 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi, DPR 917/86) lettera e, sono detraibili "le spese per la frequenza di corsi di istruzione universitaria presso universita' statali e non statali, in misura non superiore, per le universita' non statali, a quella stabilita annualmente per ciascuna facolta' universitaria con decreto del Miur da emanare entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle universita' statali".

Per le dichiarazioni 2021 (anno di imposta 2020) rimandando alla lettura dell'articolo La detraibilità delle spese scolastiche nel 2021 si informa che il Decreto MIUR del 30 dicembre 2020  è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 44 del 22 febbraio 2021.

In generale, tenendo conto di quanto stabilito nel decreto del MIUR:

• le spese sostenute per la frequenza di corsi di laurea in teologia presso le università Pontificie sono detraibili nella misura stabilita per corsi di istruzione appartenenti all’area disciplinare “Umanistico – sociale”.
• come chiarito dall'Agenzia delle Entrate "in merito alla zona geografica di riferimento occorre individuare la regione in cui si svolge il corso di studi anche se questo è tenuto presso lo Stato Città del Vaticano.".

Come le altre spese universitarie anche quelle per i corsi di teologia tenuti da universita non statali sono detraibili dal direttamente dal contribuente o dal familiare presso cui risulta fiscalmente a carico. 

Si precisa che, per i contribuenti che si avvalgono delle dichiarazioni dei redditi precompilate a cura dell'Agenzia delle Entrate (730/2021 precompilato e RedditiPF 2021 precompilato) tale dato dovrebbe già essere presente. Come sempre, nel caso in cui il dato presente nel modello precompilato sia incompleto o inesatto, potrà essere modificato dal contribuente.