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Commercialisti: ecco il manifesto con le richieste

Sono stanchi i commercialisti della scarsa attenzione che gli riserva la politica, pertanto hanno formulato un manifesto con le richieste ai fini di ottenere il dovuto rispetto e riconoscimento per la professione. Il ruolo della categoria è stato sottolineato dal Presidente del CNDCEC (Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti) Dott. Massimo Miani a Roma nel corso dello svolgimento degli Stati Generali della Professione, dove poi è stato presentato il manifesto riportato di seguito. Quattro brevi punti, dal riconoscimento legale delle specializzazione, all'equo compenso, passando per la necessaria quanto promessa semplificazione fiscale e la necessità di misure di sostegno all'aggregazione degli studi e delle competenze.

Si riporta di seguito il Manifesto, così come pubblicato in data 10 maggio 2019 sul sito del CNDCEC.

  1.  VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE I Commercialisti chiedono il riconoscimento legale delle specializzazioni e di demandare al sistema ordinistico, anche in concerto tra Ordini professionali diversi, la gestione tecnica degli Elenchi e dei Registri esistenti e di quelli che eventualmente dovessero essere istituiti, con la supervisione e il controllo del Ministero vigilante competente per materia.
  2. RICONOSCIMENTO DEL RUOLO Il Consiglio nazionale chiede il riconoscimento del ruolo di “incaricato di pubblico servizio” per le attività che, in ambito fiscale, amministrativo e contabile, si risolvono nella predisposizione e presentazione di atti, dichiarazioni, attestazioni e certificazioni la cui esibizione o il cui deposito presso pubbliche amministrazioni è espressamente richiesto dalla legge. Secondo i commercialisti, inoltre, l’approvazione dell’“equo compenso” deve trovare una maggiore concretizzazione, in primis per quelle funzioni che il professionista viene chiamato a svolgere in forza di uno specifico obbligo di legge. È il caso, a mero titolo esemplificativo, delle funzioni svolte nella qualità di sindaco (la cui nomina è obbligatoria per legge) o in occasione del rilascio del visto di conformità sulle dichiarazioni tributarie, la cui apposizione non è scelta discrezionale del contribuente, ma è obbligatoria per legge ai fini dell’utilizzo delle eccedenze a credito risultanti dalle stesse dichiarazioni.
  3. SOSTEGNO AI PROCESSI DI AGGREGAZIONE I Commercialisti chiedono di applicare i regimi di favore fiscale al 15% e 20% anche a coloro che esercitano l’attività professionale nell’ambito di associazioni professionali e società tra professionisti, offrendo un incentivo fiscale non solo ai piccoli lavoratori autonomi, ma anche ai processi di aggregazione professionale. E di rimuovere gli ostacoli attualmente esistenti all’utilizzo dello strumento delle STP (società tra professionisti), introducendo un regime fiscale opzionale di determinazione del reddito per cassa anche per quelle costituite sotto forma di società di capitali, nonché un regime di neutralità fiscale per le operazioni di apporto/conferimento dello studio individuale o associato nelle STP.
  4. SEMPLIFICAZIONI L’obiettivo della semplificazione deve essere declinato in modo diverso nei vari settori della vita economica e sociale del nostro Paese, in primis quello fiscale, in cui le esigenze di semplificazione sono ormai avvertite, in particolare dai Commercialisti, come prioritarie e non più differibili. Il proliferare delle scadenze fiscali ha raggiunto, ormai, livelli parossistici.

Fonte: Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili
News del: 13/05/2019


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