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Studi di Settore periodo d'imposta 2016: modulistica semplificata

Modulistica degli studi di settore relativa al periodo d’imposta 2016 più semplificata per i contribuenti, in particolare, risultano notevolmente ridotte le informazioni richieste nei modelli degli studi di settore (circa 5.200 righi in meno). Tale intervento di contrazione delle informazioni ha comportato un beneficio in termini di riduzione degli adempimenti per i contribuenti in linea con gli obiettivi di politica fiscale 2016-2018 contenuti nell’Atto di indirizzo del Ministro dell’Economia e delle finanze.
L’obiettivo di semplificare gli adempimenti correlati alla dichiarazione dei dati afferenti l’applicazione degli studi di settore è stato perseguito anche attraverso la riduzione del numero degli studi di settore e la riorganizzazione della struttura delle istruzioni.

Questo uno dei chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate con la pubblicazione della Circolare del 13 luglio 2017 n. 20/E, con la quale sono stati forniti chiarimenti e precisazioni sull'applicazione degli studi di settore relativi al periodo d'imposta 2016.

Queste le principali novità sulle quali si sofferma la circolare:

Aggiornamento delle analisi della territorialità
La prima di tali novità è rappresentata dalla revisione dei criteri attraverso cui differenziare le modalità di applicazione degli studi per renderli sempre più aderenti alla realtà economica cui le imprese e le attività professionali si riferiscono. Le nuove “territorialità” (relative al livello dei canoni di affitto dei locali commerciali, del reddito medio imponibile ai fini dell’addizionale Irpef, delle retribuzioni, delle quotazioni immobiliari, dei canoni di locazione degli immobili) sono applicabili agli studi di settore approvati con il decreto Mef del 22 dicembre 2016.

Revisione congiunturale
Come anticipato, anche per il 2016 sono stati approvati i “correttivi crisi” per tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati (revisione congiunturale speciale).
Più specificamente, sono previste le seguenti cinque tipologie di correttivi:

  • interventi relativi all’analisi di coerenza economica
  • interventi relativi all’analisi di normalità economica riguardanti l’indicatore “Durata delle scorte
  • correttivi congiunturali di settore
  • correttivi congiunturali territoriali
  • correttivi congiunturali individuali.

Ricordiamo che precedentemente sono stati pubblicati altri importanti provvedimenti con i quali l’amministrazione ha opportunamente “adeguato” gli studi, per renderli in grado di cogliere la congiuntura economica negativa registrata nel corso del 2016:

  • decreti Mef 22 dicembre 2016: approvazione di 57 nuovi studi di settore (che rappresentano la revisione di 68 studi in vigore dal 2013) e di 5 specifici indicatori territoriali
  • decreto Mef 23 marzo 2017: approvazione delle modifiche dettate dalla necessità di definire aggiustamenti in grado di tener conto delle mutate realtà territoriali e degli andamenti economici e dei mercati
  • decreto Mef 3 maggio 2017: approvazione della revisione congiunturale speciale

Inoltre il Dl 50/2017 (articolo 9-bis) ha previsto l’istituzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, destinati, a partire dal prossimo anno, a sostituire gradualmente studi di settore e parametri.


Fonte: Agenzia delle Entrate
News del: 17/07/2017


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