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Studi di settore 2016: attenzione agli indicatori di coerenza

Gli indicatori di incoerenza che si applicano agli studi di settore 2016 per i redditi 2015 non sono cambiati rispetto a quelli dell’anno passato e sono gli stessi approvati con D.M. 24/3/2014.

Gli indicatori di coerenza economica segnalano l’incongruenza di dati che risultano anomali rispetto all’indicazione di elementi risultanti nella medesima dichiarazione.

Le principali fattispecie sono le seguenti:

a) incoerenza nel valore delle rimanenze finali e/o delle esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale;

b) valore negativo del costo del venduto, comprensivo del costo per la produzione di servizi;

c) valore negativo del costo del venduto, relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso;

d) mancata dichiarazione delle spese per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria in presenza del relativo valore dei beni strumentali;

e) mancata dichiarazione del valore dei beni strumentali in presenza dei relativi ammortamenti;

f) mancata dichiarazione del numero e/o della percentuale di lavoro prestato degli associati in partecipazione in presenza di utili spettanti agli associati in partecipazione con apporto di solo lavoro.

L’indicatore “Margine per addetto non dipendente” non fornisse esiti di coerenza per gli studi di settore approvati per il periodo di imposta 2013 ma solamente per quelli approvati successivamente.

A stabilirlo è stato il medesimo decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 24 marzo 2014 che si applica anche per il periodo di imposta 2015, non essendo state introdotte modifiche in ordine alle modalità applicative di tali studi di settore.

 


Fonte: Agenzia delle Entrate
News del: 08/06/2016


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