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Piano degli indicatori 2018: l’Agenzia aumenta i controlli sui professionisti

Aumentano i controlli dell’Agenzia delle Entrate di circa 10.000 unità ogni anno passando dai 140.000 previsti per il 2018, ai 150.000 controlli per il 2019 e ai 160.000 per il 2020. A prevedere questa “stretta” contro il sommerso, gli indicatori di bilancio contenuti nel piano delle Entrate nel bilancio di previsione 2018. In particolare, per quanto riguarda l’area legata più strettamente al “Contrasto” l’attività di controllo sarà sempre più mirata ed efficace attraverso l’ulteriore affinamento delle tecniche di analisi e valutazione del rischio di non compliance, anche grazie ad un più attento monitoraggio dei comportamenti dei soggetti ad elevata pericolosità fiscale e all’utilizzo delle banche dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria.
Per quanto riguarda i commercialisti e i consulenti fiscali in particolare, le metodologie di controllo per verificare la presenza di redditi non dichiarati correttamente, si basano sui seguenti punti:

  • per la tenuta della contabilità semplificata generalmente il compenso è ragguagliato al numero delle fatture attive e passive registrate con la previsione di un onorario minimo mensile;
  • per la tenuta della contabilità ordinaria il compenso è ragguagliato al numero delle registrazioni contabili sul libro-giornale (distinguendo tra semplici e complesse), ovvero al volume d’affari
  • i compensi relativi a prestazioni in occasione di operazioni straordinarie (fusioni, conferimenti, aumenti di capitale, ecc.) sono solitamente determinati proporzionalmente al totale dei valori coinvolti,
  • per quanto concerne l’assistenza e la rappresentanza tributaria, gli onorari sono determinati in funzione del tempo impiegato e del valore della pratica,
  • il compenso relativo alla difesa tecnica dinanzi alle Commissioni Tributarie è solitamente rapportato, oltre che alla complessità della causa, al risparmio d’imposta eventualmente conseguito a seguito della decisione dell’organo giudicante.
  • il controllo delle spese per quel che riguarda acquisti di personal computer; programmi di gestione informatica (contabilità, bilanci, dichiarazioni dei redditi, accertamento con adesione, formulario atti societari e del contenzioso tributario, etc); acquisti di toner; utenze telefoniche, fax, modem, etc., nonché il rapporto tra:
    • potenza dei programmi per l’elaborazione dei bilanci ed i bilanci ufficialmente redatti;
    • quantità di carta, o altra cancelleria, occorrente per la redazione delle dichiarazioni fiscali e le dichiarazioni apparentemente elaborate;
    • ampiezza del rischio professionale coperto con assicurazione ed il volume d’affari dichiarato.

Fonte: Fisco e Tasse
News del: 20/03/2018


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