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Bonus pubblicità 2018: ecco chi può chiedere il credito d'imposta

Dal 2018 è stato istituito un credito d’imposta per le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali in relazione agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali. Per beneficiare dell’agevolazione è necessario che l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari realizzati superi almeno dell’1% l’importo degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nell’anno precedente.
Pubblicato il 26 luglio sulla Gazzetta ufficiale il decreto ministeriale del 16 maggio 2018 con le regole attuative, ed il 1° agosto sono stati pubblicati i modelli per comunicare gli importi e gli adempimenti necessari ai fini della loro fruizione.

Entrando nel merito delle singole disposizioni contenute nel DPCM 16.05.2018, per quanto riguarda i soggetti beneficiari del credito d’imposta per investimenti pubblicitari incrementali, indipendentemente dalla natura giuridica assunta, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato

  • le imprese
  • lavoratori autonomi,
  • gli enti non commerciali,

possono beneficiare del credito d'imposta in relazione agli investimenti in campagne pubblicitarie

  • sulla stampa quotidiana e periodica, anche on-line, effettuati nel periodo 24.06.2017-31.12.2017 e a partire dal 1° gennaio 2018, il cui valore superi di almeno l'1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell'anno precedente.
  • sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, effettuati a partire dal 1° gennaio 2018, il cui valore superi di almeno l'1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell'anno precedente.

Ovviamente, per “stessi mezzi di informazione” si intendono non le singole testate giornalistiche o radiotelevisive, ma il tipo di canale informativo:

  • stampa
  • emittenti radiofoniche e televisive.

Sempre nell’ambito dei beneficiari è necessario distinguere dalla tipologia del richiedente. Infatti, come anticipato prima, il credito d'imposta è pari al

  • 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati.
  • 90% del valore incrementale degli investimenti effettuati nel caso di
    • microimprese ,
    • PMI ,
    • start-up innovative .

In realtà, in sede di prima applicazione, anche alle microimprese, piccole e medie imprese e start-up innovative sarà provvisoriamente riconosciuto il beneficio nella misura standard del 75%, in attesa che la Commissione Europea si pronunci sulla compatibilità di tale profilo di maggior favore con le normative europee sugli aiuti di Stato. In base a quanto stabilito, le risorse corrispondenti alle concessioni nella misura del 90% saranno ovviamente accantonate per essere poi effettivamente destinate successivamente all’approvazione della Commissione.

 


Fonte: Fisco e Tasse
News del: 20/08/2018


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