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Decreto liquidità 2020: nuove sospensioni fiscali in base al fatturato

Ieri 6 aprile 2020 il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto-legge che contiene, tra le sue misure principali, liquidità immediata per le imprese.

L’emergenza da Covid 19 ha previsto il blocco di tutte le attività produttive, tranne quelle espressamente autorizzate per garantire il soddisfacimento dei bisogni primari e il passaggio alla fase due, così come soprannominata dal Presidente del Consiglio Conte, richiederà un grosso sostegno alle PMI affinché si possa riavviare il sistema economico-produttivo del paese.

La bozza di Decreto diramata nella giornata di ieri parla di un totale di 400 miliardi ripartiti per metà al mercato interno e per metà a quello estero.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa successiva al Consiglio del ministri, ha parlato di uno stanziamento “potenza di fuoco”, con intervento di garanzia dello Stato.

Sono state previste inoltre nuove misure di sospensione con collegamenti al fatturato. In particolare, saranno sospesi i versamenti dell’IVA, delle ritenute e dei contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta al differimento già previsto col decreto “Cura Italia”.

Per ciò che attiene le ipotesi di nuove sospensioni, il ministro Gualtieri ha previsto un approccio selettivo:

  • ai soggetti, con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto, viene riconosciuta la sospensione dei termini in scadenza nei mesi di aprile e di maggio 2020, nella ipotesi in cui si verifichi una diminuzione dei ricavi o dei compensi di almeno il 33% in ciascun mese rispetto all’anno precedente.
  • ai contribuenti con ricavi o compensi superiori a 50 milioni di euro, viene riconosciuta la sospensione dei termini in scadenza nei mesi di aprile e di maggio 2020, a condizione però che i ricavi o i compensi siano diminuiti almeno del 50%.
  • per i contribuenti residenti nelle province più colpite, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza, la condizione per la sospensione del versamento IVA è il calo del fatturato di almeno il 33%, a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni.


I versamenti sono sospesi per tutti i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019.

Secondo quanto previsto nella bozza del decreto la ripresa dei versamenti avverrà a giugno, con possibilità di rateizzare in 5 rate.

La sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo introdotta con il “Cura Italia” viene estesa anche alle scadenze di aprile e maggio.

Una novità della bozza di Decreto è l’estensione del credito di imposta del 50% previsto per le spese di sanificazione anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, ossia mascherine e occhiali.

A conclusione della conferenza stampa il presidente Conte ha infine dichiarato che il Governo e l’INPS si stanno adoperando affinché tutti possano avere prima possibile le somme previste del Decreto Cura Italia parlando in particolare della tanto attesa indennità dei 600 euro e dichiarandosi fiducioso sul fatto che saranno nelle tasche degli avanti diritto prima del 15 aprile.

 


Fonte: Governo Italiano
News del: 07/04/2020


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