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Accise: sì alla compensazione con il credito Iva

E’ possibile corrispondere le accise mensili compensando il relativo debito con il credito derivante da altre imposte, in particolare l’Iva, mediante il modello "F24 Accise".

Ciò è quanto confermato dall’Agenzia delle Entrate mediante risposta all’istanza di consulenza giuridica n. 4/E del 18 maggio 2020 (consultabile nel file allegato), avanzata da un contribuente con riferimento al versamento delle accise mediante compensazione con i crediti relativi ad altri tributi (cfr. art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241).

L’istante desiderava infatti sapere se, con riferimento alle accise dovute sulle merci movimentate in conto proprio (in qualità di depositario autorizzato, reale debitore d’imposta), possa versare le stesse compensandole con il proprio credito Iva. Il contribuente lo ritiene legittimo, entro il tetto massimo di 700 mila euro e cioè di quanto potrebbe chiedere a rimborso (cfr. art. 38-bis, Dpr n. 633/1972).

L’Agenzia delle Entrate risponde all’istanza concordando con la tesi prospettata dal contribuente nel ritenere possibile il versamento dell’accisa dovuta per merci movimentate in conto proprio mediante compensazione con il credito Iva, utilizzando il modello di pagamento unificato "F24 Accise".

L’Agenzia afferma tuttavia che:

  • la compensazione non è necessariamente subordinata al limite di quanto il contribuente potrebbe chiedere a rimborso (al massimo 700mila euro);
  • la compensazione è possibile solo quando debiti e crediti sono attribuibili allo stesso soggetto;

Nella stessa direzione interpretativa esposta dall’Agenzia viene anche richiamata la circolare n. 39/D del 2003 dell’Agenzia delle dogane. In particolare in tale documento veniva affermato che: il proprietario dei beni non può “effettuare compensazioni tra somme dovute a titolo di accisa e crediti derivanti da altri tributi indicati nell'articolo 17 del decreto legislativo n. 241/1997, in quanto il debito d'imposta da assolvere è relativo ad un soggetto diverso da colui che esegue il pagamento.

Da ultimo l’Agenzia fa presente che non risulta possibile la diversa ipotesi, rispetto a quella prospettata dal contribuente, di utilizzo delle eccedenze a credito per accise per compensare i debiti per altre imposte e contributi.


Fonte:
News del: 22/05/2020


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