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Giornale e inventario senza stampa: serve comunque il bollo

Negli ultimi anni, con un susseguirsi di norme, è cambiata la regola in merito alla stampa dei libri sociali, infatti ora è possibile non stampare né i libri contabili né i registri IVA. La cosa tuttavia non sembra essere chiara a tutti anche perchè la lunga abitudine della stampa dei libri sociali può rendere il commercialista un pò titubante. 

In generale, la tenuta di qualsiasi registro contabile con sistemi elettronici su qualsiasi supporto è considerata regolare in difetto di trascrizione su supporti cartacei nei termini di legge, se in sede di accesso, ispezione o verifica gli stessi risultano aggiornati sui predetti sistemi elettronici e vengono stampati a seguito della richiesta avanzata dagli organi procedenti ed in loro presenza. Le deroghe all'obbligo di stampa di registri, libri e documenti non è nuova, infatti rispecchia una tendenza in corso negli ultimi anni che favorisce la stampa "su richiesta" in caso di controlli o la dematerializzazione dei documenti.

In effetti la possibilità di non stampare:

  • registri Iva acquisti e vendite è in vigore dal 6 dicembre 2017 
  • registro dei corrispettivi è in vgigore dal 19 dicembre 2018 ,
  • libro giornale, inventari, beni ammortizzabili, magazzino e mastrini dal 30 giugno 2019.

Anche se non vengono stampati però per i libri sociali sembra sia ugualmente necessario il pagamento dell'imposta di bollo seguendo le regole previste in caso di conservazione sostitutiva (cioè il versamento di 16 euro ogni 2.500 registrazioni). Il tutto però dovrebbe essere confermato dall'Agenzia delle Entrate in un chiarimento di prossima pubblicazione.

 


Fonte: Fisco e Tasse
News del: 13/11/2019


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