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Permesso di soggiorno e permesso di lavoro: regole per la conversione

Ai fini della procedura di emersione del lavoro prevista dal Decreto Rilancio, per la conversione del permesso di soggiorno temporaneo in permesso per motivi di lavoro la richiesta va fatta all'Ispettorato del lavoro competente rispetto alla sede di lavoro. E' una delle indicazioni fornite dal  Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nella circolare n. 18 del 23 novembre 2020.

La circolare specifica in particolare le indicazioni operative  per il rilascio della attestazione riguardante il luogo di svolgimento della prestazione lavorativa ai fini della regolarizzazione prevista dall’art. 103, commi 2 e 16, del D.L. n.34/2020 (convertito in L. 77/2020),che consente ad un cittadino non comunitario con permesso di soggiorno temporaneo di convertirlo, entro il termine di durata , in permesso di soggiorno per motivi di lavoro, esibendo un contratto di lavoro subordinato ovvero la documentazione retributiva e previdenziale comprovante lo svolgimento dell'attività lavorativa, in conformità alle previsioni di legge, nei settori interessati dalla procedura di regolarizzazione (VEDI sul tema :"Regolarizzazione colf e braccianti stranieri: la guida aggiornata").

La richiesta deve essere inviata via mail dallo straniero all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per luogo di svolgimento della prestazione lavorativa. Gli indirizzi mail istituzionali ai quali inviare la richiesta sono disponibili sul sito web dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. 

All’istanza dovrà essere allegato:

  1.  copia del permesso di soggiorno temporaneo rilasciato dalla Questura recante le indicazioni di cui alla citata circolare MI n. 40467/2020; oppure, se quest’ultimo non sia stato ancora rilasciato, la copia della ricevuta di presentazione della richiesta di rilascio del permesso di soggiorno rilasciata dagli Uffici Postali, contenente la dicitura EMERS.2020”; 
  2. contratto di lavoro subordinato (o copia della comunicazione UNILAV/Unimare) ovvero documentazione retributiva e previdenziale (es. prospetti paga, estratto conto contributivo, attestazione pagamento contributi lavoro domestico). 

Gli Ispettorati verificheranno  tramite accesso al Registro Imprese  la corrispondenza del Codice Ateco del datore di lavoro risultante dalla documentazione , rispetto ai settori indicati dal decreto Interministeriale 

 Per i rapporti di lavoro domestico la verifica viene effettuata dall’Ispettorato territoriale tramite richiesta alla sede INPS competente.


Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
News del: 24/11/2020


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