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Società sportive dilettantistiche: le risposte dell'Agenzia ai quesiti



L'Agenzia delle Entrate scioglie alcuni dubbi interpretativi sugli adempimenti contabili e formali necessari per accedere alle agevolazioni fiscali previste dalla legge 398/1991, da parte delle associazioni e società sportive dilettantistiche; Circolare del 24.04.2013 n. 9


In occasione di incontri tenutisi con i rappresentanti del settore sportivo dilettantistico, sono emerse problematiche fiscali riguardanti le associazioni e le società sportive dilettantistiche che hanno optato per il regime fiscale recato dalla legge 16 dicembre 1991, n. 398, sulle quali l'Agenzia delle Entrate, con Circolare del 24 aprile 2013 n. 9/E, ha fornito alcuni chiarimenti.
Si ricorda che il regime fiscale introdotto dalla legge n. 398 del 1991 prevede modalità di determinazione forfetaria del reddito imponibile e dell’IVA nonché previsioni di favore in materia di adempimenti contabili e certificazione dei corrispettivi (ad esempio, esonero agli effetti dell’IVA dagli obblighi di registrazione e dichiarazione).
Possono optare per l’applicazione di tale regime agevolativo le associazioni e le società sportive dilettantistiche che, nel corso del periodo d’imposta precedente, abbiano conseguito proventi derivanti da attività commerciale per un importo non superiore a 250.000 euro.
 
Indice della Circolare:
  1. EFFETTI DELLA MANCATA TENUTA DEL MODELLO PREVISTO DAL DM 11 FEBBRAIO 1997
  2. EFFETTI DELLA MANCATA TENUTA DEL RENDICONTO PREVISTO DALL’ARTICOLO 5, COMMA 5, DEL DM 26 NOVEMBRE 1999, n. 473
  3. VIOLAZIONI FORMALI DEGLI OBBLIGHI STATUTARI CONCERNENTI LA DEMOCRATICITÀ E L’UGUAGLIANZA DEI DIRITTI DI TUTTI GLI ASSOCIATI

Fonte: Agenzia delle Entrate