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Studi di Settore 2016: il quadro completo delle Entrate



Le principali novità sugli aspetti normativi e su quelli relativi alle modalità di elaborazione e applicazione degli studi di settore 2016, anno di imposta 2015; Circolare del 30.05.2016 n. 24


L'Agenzia delle Entrate con Circolare del 30 maggio 2016 n. 24/E, fornisce chiarimenti in ordine all’applicazione degli studi di settore e dei parametri per il periodo d’imposta 2015, oltre ad indicazioni relative alla compilazione dei dati relativi all’attività svolta per i contribuenti interessati dal regime forfetario applicabile agli esercenti attività d’impresa, arti e professioni, di cui all’art. 1, commi da 54 a 89, della legge n.190 del 23 dicembre 2014.

Per quanto attiene agli studi di settore, in particolare, il primo elemento di novità è rappresentato dalla pubblicazione dei decreti del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 22 dicembre 2015 con cui sono stati approvati 70 studi di settore, nonché 5 specifici indicatori territoriali per tenere conto del luogo in cui viene svolta l'attività economica; l’evoluzione dei citati 70 studi è stata effettuata analizzando le informazioni contenute nei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore relativi al periodo d’imposta 2013.

In particolare, i 70 studi interessati dalla revisione riguardano le evoluzioni di:

  • 12 studi relativi ad attività economiche del settore delle manifatture;
  • 26 studi relativi ad attività economiche del settore dei servizi;
  • 12 studi relativi ad attività professionali;
  • 20 studi relativi ad attività economiche del settore del commercio.

La revisione di tali studi è stata effettuata sulla base del programma approvato con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 23 febbraio 2015.
Con il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 17 marzo 2016 è stato inoltre approvato, ai sensi dell’articolo 1, comma 1-bis, del d.P.R. n. 195 del 1999, a decorrere dal periodo d’imposta 2015, l’aggiornamento:

a) della “Territorialità dei Factory Outlet Center”, che modifica lo studio di settore WM05U;
b) delle “Aggregazioni comunali”, che modifica lo studio di settore WG44U;
c) della “Territorialità del livello delle tariffe applicate per l’erogazione del servizio taxi”, che modifica lo studio di settore WG72A;
d) delle analisi territoriali a seguito della istituzione e ridenominazione di alcuni comuni nel corso dell’anno 2015.

Come indicato nel Comunicato stampa dell'Agenzia, la circolare introduce alcune importanti novità sugli studi di settore, tra cui quelle riguardanti i casi di indicazione infedele dei dati, che non sempre precludono l’accesso ai benefici del regime premiale: la permanenza nel regime risulta sussistere, infatti, se restano confermate l’assegnazione ai cluster e le condizioni di congruità, coerenza e normalità.
In questi casi, quindi, porte aperte al regime premiale, l’opzione che permette ai contribuenti di beneficiare dell’esclusione dagli accertamenti analitico-presuntivi, della riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento e della possibilità di determinazione sintetica del reddito complessivo, solo nel caso in cui lo stesso ecceda di almeno un terzo quello dichiarato (invece che di un quinto come ordinariamente previsto).
Inoltre, risultano sanzionabili (art. 8 Dlgs 471/1997) solo i casi in cui i dati e le informazioni, dichiarati in maniera infedele, risultano rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, in termini di assegnazione ai cluster di riferimento, di stima dei ricavi o dei compensi, di calcolo degli indicatori di normalità o di coerenza.

Indice della Circolare che qui alleghiamo:

1. PREMESSA
1.1 CAUSE DI INAPPLICABILITÀ
2. PRINCIPALI NOVITÀ
2.1 AGGIORNAMENTO DELLE ANALISI DELLA TERRITORIALITÀ
2.1.1 TERRITORIALITÀ DEL LIVELLO DEI CANONI DI AFFITTO DEI LOCALI COMMERCIALI
2.1.2 TERRITORIALITÀ DEL LIVELLO DEL REDDITO MEDIO IMPONIBILE AI FINI DELL’ADDIZIONALE IRPEF
2.1.3 TERRITORIALITÀ DEL LIVELLO DELLE RETRIBUZIONI
2.1.4 TERRITORIALITÀ DEL LIVELLO DELLE QUOTAZIONI IMMOBILIARI
2.1.5 TERRITORIALITÀ DEL LIVELLO DEI CANONI DI LOCAZIONE DEGLI IMMOBILI
2.1.6 AGGIORNAMENTO DELLE ANALISI TERRITORIALI A SEGUITO DELL’ISTITUZIONE DI NUOVI COMUNI
2.1.7 AGGIORNAMENTO DELLE ANALISI TERRITORIALI RELATIVE A SPECIFICI STUDI DI SETTORE
2.2 INDICATORI DI COERENZA PREVISTI DAL D.M. 24 MARZO 2014
2.3 APPLICAZIONE DEI MODELLI MISTI
2.4 FATTORE CORRETTIVO
3. REVISIONE CONGIUNTURALE
3.1 INTERVENTI RELATIVI ALL’ANALISI DI COERENZA ECONOMICA
3.2 CORRETTIVI RELATIVI ALL’ANALISI DI NORMALITÀ ECONOMICA
3.3 CORRETTIVI CONGIUNTURALI DI SETTORE
3.4 CORRETTIVI CONGIUNTURALI TERRITORIALI
3.5 CORRETTIVI CONGIUNTURALI INDIVIDUALI
3.6 GERICO 2016
4. UTILIZZO RETROATTIVO DELLE RISULTANZE DEGLI STUDI DI SETTORE
5. PRINCIPALI NOVITÀ DELLA MODULISTICA

5.1 STRUTTURA DELLE ISTRUZIONI
5.2. PRESENTAZIONE DEL MODELLO STUDI DI SETTORE
5.3 QUADRO A – PERSONALE ADDETTO ALL’ATTIVITÀ
5.4 QUADRI F - G – ELEMENTI CONTABILI
5.5 QUADRO T – CONGIUNTURA ECONOMICA
5.6 DATI COMPLEMENTARI PER L’EVOLUZIONE DEGLI STUDI
6. MODELLI INE
7. OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE DEI DATI E REGIME PREMIALE
8. SANZIONI PER L’INFEDELE COMPILAZIONE DEI MODELLI DEGLI STUDI DI SETTORE
9. APPLICAZIONE DEI PARAMETRI
10. COMUNICAZIONE DEI DATI DA PARTE DEI CONTRIBUENTI FORFETARI


Fonte: Agenzia delle Entrate