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Istanza di interpello sui nuovi investimenti in Italia: modalità applicative



Individuate le modalità applicative di interpello per le imprese che intendono investire in Italia; Decreto del MEF del 29.04.2016 pubblicato in GU del 12.05.2016 n. 110


Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 110 del 12 maggio 2016, il Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 29 aprile 2016 sull'individuazione delle modalità applicative dell’interpello sui nuovi investimenti, emanato in attuazione del Decreto internazionalizzazione (art. 2 dlgs 147/2015), e riguardante le istanze di interpello che, le imprese che intendono effettuare investimenti in Italia di ammontare non inferiore a 30 milioni di euro e che abbiano ricadute occupazionali significative in relazione all’attività in cui avviene l’investimento e durature, possono presentare all’Agenzia delle entrate in merito al trattamento fiscale del loro piano di investimento e delle eventuali operazioni straordinarie che si ipotizzano per la sua realizzazione, ivi inclusa, ove necessaria, la valutazione circa l’esistenza o meno di un’azienda.

L’istanza deve contenere:

  1. la denominazione dell’impresa, gli elementi identificativi del suo legale rappresentante, la sede legale o il domicilio fiscale, se diverso dalla sede legale, il codice fiscale o la partita IVA ovvero altro codice di identificazione dell’impresa, nonché l’indicazione dei recapiti, anche telematici, del domiciliatario per la procedura di interpello presso il quale si richiede di inoltrare le comunicazioni attinenti alla procedura.
  2. la descrizione dettagliata del piano di investimento, sul quale si chiede la valutazione dell’Agenzia delle entrate con riferimento al trattamento fiscale dello stesso e alle operazione societarie pianificate per la relativa attuazione.
  3. le specifiche disposizioni tributarie di cui si richiede l’interpretazione o in relazione alle quali si chiede di valutare l’eventuale abusività delle operazioni connesse al piano di investimento, nonché le specifiche disposizioni antielusive delle quali si chiede la disapplicazione e gli specifici regimi o istituti ai quali si chiede di avere accesso;
  4. l’esposizione, in modo chiaro e univoco, del trattamento fiscale che il contribuente ritiene corretto in relazione al piano di investimento, con esplicitazione delle soluzioni e dei comportamenti che l’istante intende adottare in relazione alla sua attuazione;
  5. la sottoscrizione dell’istante o del suo legale rappresentante ovvero del procuratore generale o speciale incaricato ai sensi dell’art. 63 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.

All’istanza di interpello è allegata copia della documentazione non in possesso dell’amministrazione procedente o di altre pubbliche amministrazioni indicate dall’istante, rilevante ai fini della risposta.


Fonte: Gazzetta Ufficiale