Cedolare secca: cosa cambia per il locatore della casa in affitto e per l’inquilino

La cedolare secca interessa i proprietari privati che affittano immobili a uso di abitazione, comprese le pertinenze (come il box auto) affittate insieme con l’immobile principale. Parliamo, quindi, di redditi fondiari. Sono interessati anche gli inquilini, per alcune conseguenze delle scelte dei proprietari.



Quanto si paga con la cedolare secca?

 Ci sono due aliquote fisse per la cedolare secca: del 21% e del 19%:
- il 21% per i canoni a mercato libero;
- il 19% per i canoni concordati, nelle grandi città, densamente popolate.
La cedolare secca, se scelta dal contribuente, sostituisce l’IRPEF, le addizionali all’IRPEF, l’imposta di registro e l’imposta di bollo sui contratti di locazione.

La cedolare secca è obbligatoria?

Questa nuova modalità di imposizione non è obbligatoria, ma è una scelta del proprietario. In base a calcoli sulla convenienza, infatti, il locatore che dà in affitto un’abitazione può decidere se applicare la cedolare secca, oppure se rimanere nel vecchio regime.

Quando la cedolare secca è conveniente?

Nel canone libero il vecchio regime è conveniente, anche se di poco, per chi denuncia un reddito fino a 15.000 euro. Per i proprietari con reddito superiore a 15.000 euro, la cedolare secca risulta vantaggiosa.
Nel canone concordato c’è un abbattimento del 40,5%, quindi la cedolare secca è conveniente per i locatori che hanno un reddito sopra i 28.000 euro.

Cosa devono sapere i proprietari?

I proprietari di unità immobiliari che scelgono l’imposizione con la cedolare secca, devono tenere presente quanto segue.
- Il proprietario deve avvisare l’inquilino, con lettera raccomandata, della scelta della cedolare secca: in caso non lo faccia, rimane nel regime IRPEF.
- Chi ha stipulato un contratto prima dell’entrata in vigore del decreto sul federalismo municipale non riceve rimborsi dell’imposta di bollo o di registro già versata.
- Il locatore che sceglie l’opzione della cedolare secca rinuncia ad applicare aumenti del canone di affitto (anche gli aumenti ISTAT).
- Se il proprietario non registra il contratto entro 30 giorni dalla stipula del contratto, oltre a ricevere sanzione, subisce una forte riduzione del canone di affitto.

Cosa deve sapere l’inquilino?

- L’inquilino deve ricevere una lettera raccomandata dal padrone di casa, che lo avvisa della scelta della cedolare secca: con la cedolare l’affitto non può subire aumenti.
- I proprietari che affittano a canone concordato potrebbero passare al canone libero, perché in generale la cedolare secca rende più conveniente il canone libero.


Attendiamo, infine, di conoscere la modalità per la scelta della cedolare secca da parte dei proprietari, che potrebbe essere:
- alla stipula del contratto;
- al pagamento degli acconti;
- in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi.
Ad ogni modo, per il 2011 la cedolare secca va versata in acconto all’85% del dovuto e per il 2012 al 95%.

Aggiornata il: 11/03/2011