AIM Italia/Mercato Alternativo del Capitale è un sistema multilaterale di negoziazione (Multilateral Trading Facility o MTF) dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita regolamentato e gestito da Borsa Italiana.
L’AIM Italia è stato lanciato in Italia nel 2009 ed è stato mutuato dall’esperienza e dal know how ottenuti in oltre 15 anni di esperienza dell’AIM UK della Borsa di Londra. Dal 1 marzo 2012 l’AIM Italia è stato accorpato al MAC ed è nato l’AIM Italia/Mercato Alternativo del Capitale, con l’obiettivo di razionalizzare l’offerta dedicata alle PMI e proporre un unico mercato pensato per le PMI più dinamiche e competitive del nostro Paese.
Il mercato è un mercato non regolamentato, pertanto non soggetto a regolamentazione specifica relativa all’organizzazione e al funzionamento del mercato stesso. L'assenza di regolamentazione riguarda il fatto che il funzionamento di tale mercato, i titoli e gli operatori ammessi non sono assoggettati alla disciplina specifica e alla autorizzazione delle Autorità di Vigilanza in materia di Mercati Regolamentati e non sono iscritti nell'apposito albo. Pertanto in fase di ammissione non c’è alcuna istruttoria da parte di Consob.
In considerazione della flessibilità e rapidità di accesso, acquisisce una particolare rilevanza la figura del Nominated Adviser (Nomad), soggetto responsabile nei confronti di Borsa Italiana, incaricato di valutare l’appropriatezza della società ai fini dell’ammissione e in seguito di assisterla, guidarla e accompagnarla per tutto il periodo di permanenza sul mercato.
L’AIM Italia è concepito pertanto per offrire alle PMI una combinazione di vantaggi nella quotazione, con un percorso che si caratterizza per:
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flessibilità regolamentare per le PMI: AIM Italia si basa su un regolamento flessibile, concepito per offrire un percorso semplificato alla quotazione e al tempo stesso adempimenti post-quotazione calibrati sulla struttura delle piccole e medie imprese;
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rapidità di accesso: i requisiti di accesso sono semplificati rispetto al mercato principale e meno stringenti per permettere ad un maggior numero di imprese di potersi quotare;
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costi contenuti di quotazione rispetto alla quotazione su un mercato regolamentato: i minori costi sono conseguenza della maggiore flessibilità regolamentare e della rapidità di quotazione;
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visibilità internazionale: facendo parte dell’offerta di una società di gestione di mercati quale Borsa Italiana, e derivando direttamente da un’esperienza di successo come quella dell’AIM di Londra, le imprese accedono a un mercato globale e beneficiano di visibilità internazionale.
La procedura di ammissione al mercato e gli obblighi continuativi in fase di negoziazione sono definiti dal Regolamento Emittenti AIM Italia.
In particolare non vengono richiesti requisiti minimi in termini di capitalizzazione, di corporate governance o specifici requisiti economico finanziario. Dal momento che la valutazione dell’appropriatezza è demandata al Nomad, sarà pertanto il mercato attraverso il Nomad stesso a definire le caratteristiche ideali delle società ammesse ed i relativi presidi in termini di governance.
Con il passare del tempo, d’altro canto, si è formata una prassi di mercato che prevede comunque per le società la necessità di presentare un minimo fatturato legato al proprio business model e dei minimi presidi di governance a tutela del mercato.
Di seguito vengono riportati i principali requisiti e documenti richiesti.
Fase di ammissione
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Nomina di un Nomad: la presenza del Nomad deve essere continua sia nella fase di ammissione che in quella di negoziazione del titolo sul mercato, senza soluzione di continuità.
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Flottante minimo pari al 10%: tale requisito è realizzato se le azioni sono ripartite presso investitori, non parti correlate ne dipendenti della società o del gruppo di riferimento, per effetto di un collocamento da effettuarsi contestualmente o in prossimità dell’ammissione alle negoziazioni sul mercato. Per “prossimità” si intende non oltre i due mesi dall’ammissione. L’offerta si considera realizzata se le azioni sono sottoscritte o acquistate da almeno 5 investitori istituzionali e per un importo non giudicato esiguo rispetto all’ammontare complessivo del collocamento.
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Documento di ammissione: il documento di ammissione deve contenere le informazioni relative all’attività della società, al management, agli azionisti e ai dati economico-finanziari. La struttura del documento segue il modello previsto per il prospetto informativo previsto dal Regolamento 809/2004/CE di attuazione della normativa prospetto, pur contenendo un minor numero di informazioni e non tutti i capitoli previsti per un normale prospetto.
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Un bilancio sociale: la società dovrà avere l’ultimo bilancio, certificato da un revisore legale e redatto secondo i principi nazionali o IAS/IFRS. Non è richiesta la presenza di un numero minimo di bilanci chiusi.
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Statuto sociale: alle società è richiesto di adeguare il proprio statuto rendendo applicabili per richiamo nello stesso le disposizioni relative alle società quotate di cui al TUF ed ai regolamenti CONSOB di attuazione in materia di offerta pubblica di acquisto e di scambio obbligatoria limitatamente agli artt. 106 e 109 del TUF.
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Requisiti minimi per gli organi sociali: da regolamento non sono previsti requisiti minimi con riferimento alla composizione degli organi sociali. Tuttavia, dovendo la società stessa risultare adeguata per la permanenza su un mercato borsistico e presentare caratteristiche adatte per rendere appetibile la stessa a terzi investitori esterni, è ormai prassi di mercato che sia presente almeno un consigliere indipendente e che i membri del collegio sindacale siano completamente indipendenti secondo quanto previsto dal codice di autodisciplina.
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Azioni dematerializzate e liberamente trasferibili: le azioni della società dovranno essere dematerializzate presso Monte Titoli S.p.A. al fine di permettere di essere regolati nelle procedure di liquidazione delle stesse.