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Dichiarazione Iva annuale 2020: credito e mancati versamenti periodici

La necessità di integrative per recuperare il credito Iva

Nell’esempio di cui al punto precedente si possono verificare le seguenti ipotesi:

1) Regolarizzo il mancato versamento di 5000 euro relativo al mese di settembre entro il 30 aprile 2020 e quindi ho titolo per portarlo in detrazione nella dichiarazione Iva annuale e far emergere il credito di 9000 che potro’ compensare con l’apposizione del visto di conformità perché superiore a 5 mila euro

2) Non regolarizzo il mancato versamento entro il 30 aprile 2020 con la conseguenza che pur non essendo debitore nei confronti dell’Erario, in quanto è stata effettuata una compensazione tra un debito e un credito se pur tacita, per regolarizzare la situazione dovro’ fare due operazioni autonome:

- La prima il versamento dell’Iva del mese di settembre con il ravvedimento operoso

- La seconda la presentazione di una dichiarazione integrativa a favore per far emergere il credito corretto di 9000 euro e poterlo utilizzare.


Come quindi si puo' capire è consigliabile, ove possibile regolarizzare il tutto entro il 30 aprile perchè successivamente si possono avere conseguenze abbastanza penalizzanti per l'impresa.

Si attendono pertanto chiarimenti urgenti in quanto se pur puo’ essere corretto considerare solo i versamenti versati per la determinazione del credito annuale, sembra troppo penalizzante per l’impresa la regolarizzazione e il ripristino della possibilità di utilizzo del credito effettivamente vantato nei confronti dell’erario.

Fonte: Fisco e Tasse


Aggiornata il: 24/01/2020