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Imu, Tares, Addizionali, Service tax: la mappa delle tasse che verranno

Ecco la mappa

 
Imu. Il Dl 102/2013 ha cancellato definitivamente la prima rata dell'Imu sull'abitazione principale ma non ha toccato il saldo di giugno. Il governo ha però promesso di intervenire entro metà ottobre con un decreto collegato alla legge di stabilità, che dovrà anche definire le modalità di compensazione. Ciò significa che se le compensazioni (vedi prima rata) saranno misurate sul gettito 2012, i Comuni che hanno deliberato aumenti di aliquota nel 2013 dovranno darsi da fare per reperire altrove le risorse affidate all'incremento dell'Imu. Qualcuno ha detto Service Tax?
 
Tares. L'ormai celebre 'decreto Imu' è intervenuto anche in materia di Tares con una previsione della quale non si comprendono al momento gli effetti. I Comuni potranno far riferimento alle quantità e qualità medie ordinarie dei rifiuti prodotti da ogni categoria di utenza; in relazione anche alla superficie o ad altri parametri, col metodo normalizzato.
 
Addizionale Irpef. Se il termine per la chiusura dei bilanci preventivi è slittato al 30 novembre, anche la scadenza per definire l'aliquota dell'addizionale Irpef da applicare ai redditi 2013 (in pagamento nel 2014) dovrà aspettare. Come suggerisce l'esperienza dell'anno scorso, l'addizionale vale un po' da 'clausola di sicurezza' per riparare ad eventuali sorprese nei conti. Anche nell'anno in corso molti Comuni la stanno utilizzando come strumento extra di reperiemnto fondi.
 
Patto di stabilità. I Comuni caratterizzati da indicatori di bilancio in ordine dovrebbero rientrare nell'elenco 'dei bravi', dei 'virtuosi', esclusi dai vincoli generali del Patto di stabilità e obbligati a garantire esclusivamente
il pareggio di bilancio. Questa lista però non è ancora stato pubblicata, e non possono quindi discenderne vantaggi concreti per le amministrazioni in termini di pianificazione.
 
Spending review. Ce ne eravamo dimenticati, quasi. Ma solo perché da intento programmatico (e mediatico) è passata alla pratica senza tanto clamore. La spending review firmata governo Monti luglio 2012, prevede di tagliare i fondi dei Comuni di 2,25 miliardi nel 2013. Spendere meno e meglio, sulla base del criterio dei 'consumi intermedi', che dovrebbero individuare le spese di funzionamento di ogni ente ma in realtà intercettano anche i costi di servizi pubblici. Il biennio 2010-2012 sarà preso come periodo di riferimento, ma gli effetti devono ancora tradursi in un decreto. Altro solco-guida sarà quello dei fabbisogni standard, che definiscono un costo 'giusto' delle attività dei Comuni misurato in base alla dimensione e alle caratteristiche di popolazione e territorio. Ciò dovrebbe segnare il tramonto del taglio lineare applicato finora.
 
 
 


Aggiornata il: 09/09/2013