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Cancellazione saldo Irap 2019 e acconto 2020: aspetti contabili

Le scritture contabili "2019/2020"

In merito la Fondazione Nazionale dei Commercialisti, con un documento del 5 giugno 2020 ha espresso il proprio parere. 

L’eccezionalità della situazione delineata non può evidentemente essere esaminata in quanto tale dai principi contabili nazionali che, per propria natura, considerano le casistiche esistenti e/o ipotizzabili e che, mai, avrebbero potuto prevedere una circostanza quale quella che si configura attualmente per l’economia nazionale e mondiale. Difficile, quindi, ricercare una soluzione “perfetta” nelle specifiche norme dei vigenti principi contabili. Le interpretazioni applicative fondate sulla lettura delle previsioni in essere potrebbero, di fatto, portare l’utilizzatore a diverse soluzioni. 

Vero è che il legislatore nella stesura del citato art. 24 non si è posto il problema dell’imputazione della cancellazione del saldo IRAP, ma ha voluto fornire un sollievo immediato alle imprese italiane, per tale ragione si ritiene che non debba nemmeno essere considerata tassabile la minore somma “scontata”. 

A questo punto, ai fini della rilevazione del residuo debito tributario Irap, la scrittura potrebbe essere la seguente:

debiti tributari Irap (SP) 
6.500
a
sopravvenienza attiva non tassabile (CE)
6.500
Acconti Irap (SP)
4.000
a
sopravvenienza attiva non tassabile (CE) 
4.000

Relativamente all’acconto di 4.000 euro a valere sulle scritture del 2020, che non è dovuto ma va scomputato dal saldo da versare per il medesimo periodo d’imposta, la scrittura diverrà necessaria. 

Fonte: Fisco e Tasse


Aggiornata il: 26/11/2020