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Assegni nucleo familiare: guida e tabelle 2021-22

Nucleo familiare ai fini degli assegni: le regole

Come detto gli Anf spettano in riferimento al reddito del nucleo familiare.  Ma come va  considerato  il nucleo familiare?

Secondo quanto chiarito dall’INPS, questo può essere composto, oltre che dal  richiedente lavoratore o titolare della pensione, da: 

  • il coniuge che non sia legalmente ed effettivamente separato, anche se non convivente, o che non abbia abbandonato la famiglia (gli stranieri poligami nel loro paese possono includere nel proprio nucleo familiare solo una moglie);
  • i figli ed equiparati di età inferiore a 18 anni, conviventi o meno;
  • i figli ed equiparati maggiorenni inabili, purché non coniugati, previa autorizzazione (Sono considerati inabili i soggetti che, per difetto fisico o mentale, si trovano nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi a proficuo lavoro);
  • i figli ed equiparati, studenti o apprendisti, di età superiore ai 18 anni compiuti ed inferiore ai 21 anni compiuti, purché facenti parte di "nuclei numerosi", ovvero di nuclei familiari con almeno 4 figli tutti di età inferiore ai 26 anni, previa autorizzazione;
  • i fratelli, le sorelle del richiedente e i nipoti (collaterali o in linea retta non a carico dell'ascendente), minori o maggiorenni inabili, solo nel caso in cui essi sono orfani di entrambi i genitori, non abbiano conseguito il diritto alla pensione ai superstiti e non siano coniugati, previa autorizzazione.

Previa autorizzazione possono inoltre essere inclusi anche i nipoti in linea retta di età inferiore a 18 anni, viventi a carico dell'ascendente.

ATTENZIONE: Il meccanismo per cui, in caso di separazione legale dei coniugi, l'assegno familiare spetta al coniuge cui sono stati affidati i figli e si calcola sul reddito del suo nucleo familiare, si ha anche qualora sia l'ex coniuge, in base alla sua posizione lavorativa, ad essere titolare dell'assegno (Cass. civ., Sez. lavoro, 09/09/2003, n. 13200). Inoltre, l'art. 211 della L. 151/1975 stabilisce che il coniuge affidatario dei figli ha diritto in ogni caso a percepire l' assegno per il nucleo familiare sia  attraverso il suo  rapporto di lavoro, sia  per il tramite dell'altro coniuge, non affidatario. Lo ha confermato la Cassazione a sezioni Unite e anche la recente sentenza di Cassazione  del  11 maggio 2017, n. 11569.

L’INPS chiarisce che, nel caso  il pagamento degli ANF sia a carico del datore di lavoro, puo essere necessaria una specifica autorizzazione nei casi in cui:

  • venga richiesta l’inclusione di determinati familiari nel nucleo (fratelli, sorelle, etc.)
  • possibile duplicazione di pagamento (separazione, figli naturali, etc.)
  • applicare l’aumento dei livelli reddituali (nuclei monoparentali, nuclei che comprendono familiari inabili  al  lavoro)
  • nei casi in cui il coniuge non sottoscriva la dichiarazione di responsabilità nel modello ANF/DIP.

Solo dopo la  verifica da parte dell’istituto viene rilasciato dall’ente il modello  ANF43, che l’utente dovrà allegare alla domanda presentata al datore di lavoro.

Fonte: INPS


Aggiornata il: 30/12/2021