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Lavoro autonomo occasionale: mini guida 2022

L’inquadramento fiscale

Se l’occasionalità è ciò che più caratterizza questa particolare forma di lavoro autonomo, essa rappresenta anche la chiave per il suo corretto inquadramento fiscale; infatti, in base all’articolo 67 comma 1 lettera l del TUIR, quando una attività di lavoro autonomo non è esercitata abitualmente essa rientra nella categoria dei redditi diversi, con tutte le conseguenze fiscali del fatto.

Il lavoro autonomo anche se occasionalmente svolto costituisce sempre una attività di lavoro autonomo, dal quale la fattispecie eredita caratteristiche fiscali e adempimenti.

Alla percezione del corrispettivo (imponibile per cassa), il lavoratore autonomo occasionale, in luogo della fattura, emetterà una ricevuta che costituisce quietanza di pagamento (sulla quale, in caso di importi superiori a 77,47 euro, si applicherà una marca da bollo da 2 euro): su di essa sarà indicato l’importo lordo della prestazione, la ritenuta a titolo d’acconto del 20% a cui la prestazione è soggetta, e l’importo netto, che è quello effettivamente percepito dal contribuente.

Il committente, se azienda o a sua volta lavoratore autonomo, agisce da sostituto di imposta: versa per conto del contribuente la ritenuta e, l’anno fiscale successivo, certifica compensi e ritenute emettendo Certificazione Unica.

Gli importi lordi percepiti confluiranno in dichiarazione dei redditi tra i redditi diversi e da lì nel reddito complessivo Irpef; tenendo presente che il lavoro autonomo occasionale gode della medesima no tax area prevista per il lavoro autonomo abituale.

Così come per il lavoro autonomo abituale, nel caso in cui il committente sia un privato (o non sia un sostituto di imposta in generale) il contribuente non esporrà la ritenuta d’acconto, e l’importo netto coinciderà con quello lordo; la medesima situazione si realizza nel caso in cui il committente non sia fiscalmente residente in Italia.

Al contrario, se il committente è un sostituto di imposta italiano ma il lavoratore autonomo occasionale non è un contribuente residente in Italia, all’importo lordo si applicherà una ritenuta a titolo di imposta del 30%.

La quota parte, a carico del lavoratore, dell’eventuale contributo Inps costituirà onere deducibile da esporre sul modello Redditi PF dell’anno fiscale di riferimento.

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Aggiornata il: 12/01/2022