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Il federalismo fiscale è legge: la cedolare secca in vigore da oggi 7 aprile


La Cedolare secca sui redditi di locazione

La cedolare secca altro non è che un sistema di tassazione alternativo all’IRPEF, esercitabile su opzione, per le persone fisiche che concedono in  locazione immobili ad uso abitativo.
Sono pertanto escluse da tale regime fiscale le locazioni ad uso abitativo effettuate nell’esercizio d’impresa/arti e professioni o da enti non  commerciali.

Per poter tassare i redditi da locazione con l’imposta sostitutiva “cedolare secca”, i soggetti interessati dovranno non solo fare apposita  opzione, con le modalità che verranno stabilite con un prossimo  Provvedimento, ma dovranno anche comunicare all’inquilino, con lettera  raccomandata, la volontà di aderire a tale regime. Questa comunicazione dovrà avvenire prima della scelta, a pena di inefficacia, e includerà la  rinuncia, da parte del locatore, all’aggiornamento del canone, inclusa la  variazione ISTAT, per tutta la durata dell’opzione.

La persona fisica che opta per la cedolare secca applicherà al canone di locazione annuo (in misura integrale), stabilito dalle parti nel contratto, la percentuale del:

  • 21%, per i contratti di locazione diversi da quelli a canone concordato;
  • 19%, per i contratti a canone concordato, relativi ad abitazioni ubicate nei  comuni ad alta tensione abitativa.

La cedolare secca può essere applicata anche ai contratti di  locazione per i quali non è previsto l’obbligo di registrazione.
Tale imposta sostituirà non solo l’Irpef e le relative addizionali, ma anche  l’imposta di bollo e l’imposta di registro sul contratto di locazione e sulle  risoluzioni e proroghe.

Resta fermo l’obbligo di:

  • presentazione della dichiarazione dei redditi;
  • registrazione del contratto, che assorbe gli ulteriori obblighi di  comunicazione.


Aggiornata il: 07/04/2011