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Il lavoro part time dopo il Jobs Act

Il lavoro a tempo parziale: nozione e caratteristiche

Il lavoro a tempo parziale (o "part-time"), disciplinato dal D.Lgs.25 febbraio 2000, n. 61, consiste in un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, caratterizzato dallo svolgimento di attività per un orario, stabilito dal contratto individuale di lavoro, inferiore rispetto a quello normale previsto dalla legge e dalla contrattazione collettiva per i lavoratori a tempo pieno.
Ai sensi dell’articolo 1 del D.Lgs. 61/2000, il lavoro a tempo parziale può assumere le seguenti forme:
  •  part-time di tipo orizzontale, nel caso in cui la riduzione dell'orario di lavoro è prevista in relazione all'orario normale giornaliero;
  •  part-time di tipo verticale, se l'attività lavorativa viene svolta a tempo pieno, ma limitatamente a periodi predeterminati nel corso della settimana, del mese o dell'anno;
  •  part-time di tipo misto, se si svolge secondo una combinazione delle due modalità precedenti.
Una profondo riordino della normativa è stato effettuato dal D.Lgs. 276/2003 (le cui modifiche introdotte trovano comunque applicazione, ai sensi della circolare del Ministero del lavoro n. 9/2004, esclusivamente per il settore privato).
 
Il contratto di lavoro a tempo parziale può essere stipulato dalla generalità dei lavoratori e dei datori di lavoro, compreso il settore agricolo, e con riferimento ad ogni ipotesi di contratto a termine; è compatibile con il contratto di apprendistato , nonché con la qualifica di dirigente e con il lavoratore socio di cooperativa e con il contratto di somministrazione di lavoro.
 
Inoltre, nessuna norma vieta la possibilità di svolgere più rapporti di lavoro part-time alle dipendenze di più datori di lavoro, entro comunque specifici limiti (garanzia, da parte del datore di lavoro, di una durata massima settimanale, e onere per il lavoratore di comunicare l’ammontare delle ore).
Fonte: Fisco e Tasse


Aggiornata il: 29/11/2015