L'improvviso accellerazione nell'approvazione di norme in discussione da molti mesi, puo anche trovare una ragione nella recente clamorosa sentenza del Consiglio di Stato che aveva ratificato una sentenza in cui il compenso pattuito tra un ente locale e un professionista era pari a zero . Il Consiglio di stato affermava infatti che anche l'attribuzione dell'incarico puo ritenersi remunerativa per un professionista. La decisione aveva scatenato molte polemiche
Anche l'introduzione della norma sull'equo compenso ha sollevato molte reazioni di segno opposto. Da una parte i rappresentanti delle professioni, con il Presidente dei Commercialisti Miani in primis, hanno espresso soddisfazione soprattutto per la tutela che viene introdotta in un momento di crisi economica e sensibile calo di fatturato nell'ambito del lavoro professionale, di cui hanno risentito soprattutto i giovani.
Dall'altra parte, è registrato il parere fortemente negativo dell'Antitrust, che senza mezzi termini la considera di fatto una reintroduzione delle tariffe minime, abrogate dalla prima riforma delle professioni d.lgs 248 2006 del Governo Bersani.
Sul punto invece si è espresso Franco Gallo, ex presidente della Corte Costituzionale ed ex ministro delle Finanze , che afferma come la norma non puo far rivivere i vecchi minimi tariffari in quanto limita l’applicazione del regime dell’equo compenso alle grandi imprese, agli istituti bancari ed assicurativi e alla Pubblica amministrazione, e cioè ai soggetti che hanno una particolare rilevanza economica e una notevole forza contrattuale, escludendo le piccole e medie imprese, (e i privati, possiamo aggiungere)
D'altronde anche la riforma del codice degli appalti con il decreto correttivo n. 56-2017, ha reintrodotto l'obbligo di utilizzo delle tabelle per il calcolo dei corrispettivi professionali del dm 17 giugno 2016, per le prestazioni dei professionisti tecnici nei contratti di appalto