Una impresa ha uno squilibrio reddituale quando non riesce a produrre adeguati margini di guadagno che possano coprire i costi della gestione.
I margini a cui fare riferimento provengono dal Conto Economico di cui all’art. 2425 del c.c., che deve essere opportunamente riclassificato almeno nella configurazione a valore aggiunto, di cui si riporta una estrema sintesi:
Ricavi operativi
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-Costi operativi
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= Margine operativo lordo (MOL)
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-Ammortamenti
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= Reddito operativo (RO)
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-Interessi passivi e imposte
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= Reddito netto
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L’analisi dei due margini intermedi (MOL e RO) dà sufficienti risposte sull’equilibrio reddituale, dove un MOL negativo denota una perdita a livello alto del Conto Economico, cioè nell’ambito della gestione operativa e ciò è abbastanza grave per una impresa.
D’altra parte un MOL negativo è già un evidente segnale di crisi latente, anche in assenza di sintomi. Infatti il MOL negativo può accompagnarsi ad una buona solidità patrimoniale e discreta liquidità, ma nel tempo può creare squilibri anche in questi ambiti.
Non sempre lo squilibrio economico è precedente allo squilibrio finanziario, ma lo è molto spesso, in dipendenza ovviamente della tipologia di attività svolta dall’impresa.
Intervenire in questa fase è fondamentale e l’imprenditore e i suoi consulenti devono essere in grado di individuare tempestivamente lo squilibrio, oltre ovviamente ad individuare gli opportuni interventi strategici.