In questo modello di riclassificazione le Fonti verranno suddivise in:
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PASSIVO CONSOLIDATO
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PASSIVO CORRENTE
Dove il Passivo Consolidato avrà tempi di rimborso ultrannuali mentre il Passivo Corrente avrà tempi di rimborso all’interno dell’esercizio di riferimento.
Il Passivo Consolidato sarà a sua volta suddiviso in Mezzi di Terzi e Mezzi Propri (il Patrimonio Netto).
Lo schema delle FONTI sarà quindi il seguente:
Passivo (Fonti)
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Passivo Consolidato
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Mezzi Propri
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Patrimonio Netto
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Mezzi di Terzi
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Debiti Medio/Lungo Termine
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Passivo Corrente
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Debiti Breve Termine
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Sebbene l’intenzione di questo lavoro sia quella di analizzare l’omogeneità dei tempi finanziari, è bene ricordare l’importanza del rapporto fra Mezzi Propri e Mezzi di Terzi per l’analisi della solidità aziendale.
L’indipendenza finanziaria si analizza ponendo in relazione i Mezzi Propri con il totale delle Fonti.
Non esiste un grado di indipendenza ottimale comunque si ritiene che un rapporto inferiore al 30% rappresenti una situazione di squilibrio per l’azienda .
Il grado di indipendenza finanziaria è particolarmente importante anche per poter valutare la Leva Finanziaria dell’impresa, ovvero quel meccanismo per cui viene usato il Patrimonio Netto come moltiplicatore dell’indebitamento a fini di investimento.
Continuando nell’Analisi delle Fonti vediamo alcuni esempi di composizione dettagliata :
PATRIMONIO NETTO
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Capitale Sociale
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Riserva Legale
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Altre Riserve
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Utili Esercizi Precedenti
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Risultato di Esercizio (+/-)
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DEBITI A MEDIO/LUNGO TERMINE
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Finanziamenti/Mutui (Quote Capitale scadenti oltre esercizio)
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Leasing (Quote Capitale scadenti oltre esercizio successivo)
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Finanziamenti Soci
Trattamento di Fine Rapporto
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DEBITI A BREVE TERMINE
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Finanziamenti/Mutui (Quote Capitale scadenti nell'esercizio successivo)
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Leasing (Quote Capitale scadenti nell'esercizio successivo)
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Banche linee a Breve
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Scoperti Conto Corrente
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Ri.Ba. Sbf
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Anticipi Fatture
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Fornitori
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Altri debiti a breve termine
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Le linee a breve sono solitamente messe a disposizione dalla Banca per finanziare l’operatività “giornaliera” dell’impresa allineando i tempi di incasso e pagamento oppure per livellare la stagionalità implicita in alcune tipologie di attività.
In buona sostanza servono per dare all’impresa un’elasticità di cassa che altrimenti potrebbe non avere, per questo motivo sono linee “dinamiche” il cui saldo dovrebbe spesso variare alternando momenti di utilizzo più intenso e meno intenso.
Linee a breve stabili, e in aggiunta costantemente sotto stress, sono spesso il campanello di allarme di tre tipi di situazione che possono anche essere presenti nello stesso momento:
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Utilizzo di linee a breve per il finanziamento di investimenti a più lungo realizzo
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Utilizzo di linee a breve per finanziare i propri clienti
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Struttura operativa sovradimensionata rispetto ai ricavi
Queste tre situazioni sono la spia di una “Crisi di Liquidità” che se non affrontata nella giusta prospettiva può portare a gravi conseguenze.
Occorre ricordare, infatti, che le linee a breve sono soggette a rinnovo annuale, ne deriva che nel caso in cui la Banca volesse ridurre il rischio sull’impresa, andrebbe a chiedere un rientro della liquidità con conseguenze che possiamo facilmente immaginare.