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Gli ISA 2020 e l’acquisizione degli “Ulteriori dati”

Gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA)

Qualsiasi contribuente ricorderà come il legislatore, nell’anno 2017, finalmente accolse la storica richiesta, da parte di professionisti e imprese, di abolire gli Studi di Settore, adempimento da tanti molto criticato e poco amato.

Un famoso aforisma (nato probabilmente parafrasando Oscar Wilde) ci ricorda di stare attenti a cosa desideriamo, perché potremmo ottenerlo.

Dall’anno d’imposta 2018, quindi con la dichiarazione dei Redditi del 2019, in sostituzione degli Studi di settore, furono introdotti gli ISA, gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, che riuscirono a fare rimpiangere a tanti contribuenti il precedente adempimento, di cui molti auspicarono persino una reintroduzione.

Gli ISA esprimono, con una scala da 1 a 10, il livello di affidabilità fiscale di ciascun contribuente, definendo tre fasce di attendibilità: da 1 a 6 i contribuenti non affidabili (teoricamente passibili di controlli), con 7 i contribuenti affidabili, da 8 a 10 i contribuenti virtuosi che possono accedere al cosiddetto regime premiale, che prevede alcune piccole agevolazioni in tema di compensazioni e accertamenti.

Bisogna dare atto a chi ha inventato questo strumento che l’indicazione di un voto numerico espresso, portato alla conoscenza del contribuente, nel caso di punteggio insufficiente (specie se molto grave), riesce a generare in questi un livello molto più alto di ansia da prestazione fiscale, rispetto ai vecchi giudizi di congruità normalità e coerenza degli Studi di settore, creando come conseguenza maggior attitudine all’adeguamento e quindi maggior riscossione.

La struttura degli ISA si basa sull’elaborazione di due categorie di dati: i dati del periodo di imposta di riferimento, demandati al contribuente, e i dati relativi agli esercizi precedenti, della cui elaborazione si occupa l’Agenzia delle Entrate.

I dati relativi agli esercizi precedenti sono chiamati “Ulteriori dati”, coprono un arco temporale che va da 1 fino a 8 esercizi precedenti, e riportano informazioni prelevate da modelli dichiarativi e da banche dati.

Gli “Ulteriori dati” sono elaborati dall’Agenzia delle Entrate e messi a disposizione del contribuente, che dovrà elaborarli, insieme ai dati dell’anno in corso, attraverso il software ISA, al fine di calcolare il suo punteggio di affidabilità fiscale. I dati storici, tuttavia, possono essere oggetto di modifica da parte del contribuente, nel caso in cui questi rilevi l’inesattezza di uno o più dei valori riportati.

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Aggiornata il: 15/06/2020