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Decreto liquidità: garanzie dello Stato per i finanziamenti delle PMI

Il Consiglio dei Ministri riunito ieri 6 aprile ha approvato in serata il nuovo Decreto Legge tanto atteso ad integrazione del Decreto Cura Italia e contenente misure a sostegno del rilancio dell’economia nazionale.

Diverse le misure per imprese e professionisti volte a dare liquidità immediata per far si che si possa, appena le condizioni sanitarie lo permetteranno, avviare la cosiddetta "fase due" nella quale si provvederà alla progressiva e graduale riapertura di tutte le attività produttive che consentono il rispetto della distanza di sicurezza. La curva dei contagi è in discesa ma la guardia deve rimanere alta finché i dati forniti dagli esperti che consigliano il Governo non disporranno diversamente.

Intanto però il Consiglio dei Ministri ha diffuso i contenuti principale del nuovo decreto-legge.

In linea generale si parla sostegno alla liquidità attraverso  garanzia concessa dallo Stato per il 90% con una valutazione del merito creditizio secondo il modello di valutazione previsto dalle disposizioni operative del Fondo e in alcuni casi può anche raggiungere il 100%.

Gli interventi ipotizzati nella bozza del Decreto Legge possono riassumersi essenzialmente in tre tipologie:

  • una garanzia al 100%, secondo la bozza di decreto, è riconosciuta alle PMI, agli imprenditori individuali e agli esercenti arti e professioni la cui attività sia stata danneggiata dall’emergenza COVID-19, come da dichiarazione autocertificata, in presenza di determinati requisiti. I finanziamenti dovranno prevedere l’inizio del rimborso del capitale non prima di 18/24 mesi dalla erogazione, avere una durata minima da 24 a 72 mesi, avere un importo non superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario, come risultante dall’ultimo bilancio depositato o dell’ultima dichiarazione presentata alla data della domanda della garanzia e comunque non superiore alla somma di 25.000 euro.
  • una garanzia al 100% è prevista per le PMI con ammontare di ricavi non superiore a 800.000 euro e per un limite massimo del 15% dei ricavi medesimi. In questo caso la concessione della garanzia richiede però l’applicazione del modello di valutazione.
  • una garanzia fino 100% con l’intervento di confidi, solo per i soggetti beneficiari con ammontare di ricavi non superiore 3,2 milioni di euro. In questo caso i prestiti devono essere d’importo non superiore al minore tra il 25% dei ricavi e l’importo non superiore a 800.000 euro.

Il Fondo non interviene nei rapporti tra banca e soggetto beneficiario sono perciò lasciati alla libera contrattazione: i tassi di interesse, le condizioni di rimborso, salvo quanto previsto per un tasso massimo per le operazioni di importo sino a 25.000 euro e per le imprese con fatturato sino a 800.000 euro.

Si precisa che la bozza di decreto parla di garanzia per le PMI ampliata sino al 31 dicembre 2020 e per un importo di 5 milioni di euro riguardante tutte le imprese con un numero di dipendenti non superiore a 499.

Lo Stato garantirà in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma per un totale di 200 miliardi di euro concesse attraverso la SACE Simest società del Gruppo Cassa depositi e prestiti, specializzata nel sostegno alle imprese italiane, in particolare le PMI


Fonte: Governo Italiano
News del: 07/04/2020


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