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Marchio storico e contrasto all'Italian Sounding: novità del Decreto Crescita

L’articolo 32 del Decreto Crescita disciplina l’utilizzo dell’emblema di Stato e della dicitura “made in Italy” ai fini di tutelare maggiormente i prodotti realmente italiani.
Per prima cosa l’articolo istituisce un credito d'imposta pari al 50% delle spese sostenute per la tutela legale dei prodotti italiani, ivi inclusi quelli agroalimentari. Il credito spetta fino a 30.000 euro e un futuro decreto MISE-MEF disciplinerà gli aspetti attuativi.
Inoltre viene prevista l'istituzione di un voucher che le start up innovative possono spendere per acquisire servizi specialistici riferiti in particolare a tre attività:

  • verifica della brevettabilità dell'invenzione e ricerche di anteriorità preventive
  • stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l'Ufficio italiano Brevetti e Marchi
  • estensione all'estero della domanda nazionale.

Le disposizioni prevedono l'introduzione della possibilità per i titolari di una domanda internazionale di brevetto designante l'Italia di avvalersi della procedura di esame presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi ("fase nazionale") in aggiunta alla possibilità di avvalersi dell'esame svolto presso l'Ufficio europeo dei brevetti nella cosiddetta "fase regionale". La possibilità di entrare nella fase nazionale di esame direttamente da una domanda internazionale di brevetto porterebbe i seguenti vantaggi:

  • una procedura di esame e rilascio generalmente più rapida di quella europea
  • la possibilità per i richiedenti di ottenere direttamente un modello di utilità
  • la protezione immediata dal momento del deposito della fase italiana, in quanto la domanda internazionale diverrebbe immediatamente disponibile al pubblico in lingua italiana, determinando tutti gli effetti previsti dal codice della proprietà industriale.

 


Fonte: Fisco e Tasse
News del: 13/05/2019


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