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Impatriati: manca il decreto per l'agevolazione maggiorata

Manca ancora un decreto per rendere applicabile l’estensione del bonus  per i lavoratori impatriati con maggiorata fino al 90%  (decreto crescita 34 -2019).   Questa la conferma giunta in commissione Finanze della Camera lo scorso 28 luglio,  sulle difficoltà applicative dell’agevolazione  per i lavoratori che rientrano in Italia dopo un periodo di residenza all'estero, rinnovata piu volte rispetto alla prima versione  targata  Jobs act (art 26 dlgs 147 2015) .

Va ricordato che a seguito del dl 34 /2019 la platea degli aventi diritto è stata estesa ai lavoratori con solo 2 e non  5 anni di di permanenza all’estero , precedenti il rientro. Inoltre non è  più necessario aver ricoperto  ruoli direttivi per una società italiana o internazionale con sede in Italia ma era sufficiente essere dipendenti.

Una disamina completa della disciplina nell’articolo "Le agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati "

Lo sconto  fiscale poteva salire fino al 90 %  per lavoratori con  figli a carico o per coloro che rientrando in Italia sceglievano la residenza stabile nelle regioni del sud acquistando un immobile residenziale.

il collegato fiscale alla manovra 2020 (Dl 124/2019) poi  ha anche anticipato la decorrenza  del nuovo regime dall’anno d’imposta 2019, per coloro che avevano trasferito la residenza fiscale in Italia dal 30 aprile al 3 luglio 2019.

La recente interrogazione alla Commissione Finanze  ha segnalato la necessita di sanare la discriminazione  basata sulla data di trasferimento e chiedeva anche notizie sull’atteso  decreto ministeriale attuativo che deve illustrare in dettaglio criteri di accesso  all’agevolazione . Sottolineava inoltre la probabile insufficienza dei fondi ad oggi disponibili (3 milioni di euro). 

 La risposta del ministero dà atto della mancanza, attribuendola ad "apporfondimenti istruttori ancora in corso  per la presenza di alcune criticita "  in quanto,  si afferma testualmente: "l'agevolazione  consiste in una riduzione di imponibile (in sostanza una deduzione) che tuttavia mal si concilia con un predeterminato tetto di spesa suscettibile di determinare una eventuale procedura di assegnazione selettiva. Un ulteriore elemento di complessità, che rende problematica l'attuazione della norma in discorso, è rappresentato dalla circostanza che il costo relativo all'agevolazione fiscale del secondo quinquennio è eventuale perché subordinato alla presenza di un figlio minorenne o a carico,  ovvero all'acquisto in Italia di un'unita immobiliare residenziale."


Fonte: Camera dei Deputati
News del: 20/08/2020


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