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Compensazione crediti e contributi fino a 2 milioni dal 2022. Ecco cosa cambia

Il comma 72 della Legge di bilancio 2022 modifica a decorrere dal 2022 il limite annuo dei crediti di imposta e dei contributi compensabili, elevandolo a 2 milione di euro. La disposizione eleva il limite previsto dall’articolo 34, comma 1 (primo periodo), della L. 388/2000 in materia di compensazione, che prevede che a decorrere dal 1° gennaio 2001 il limite massimo dei crediti di imposta e dei contributi compensabili, ovvero rimborsabili ai soggetti intestatari di conto fiscale:

  • sia fissato in 1 miliardo di lire (516 mila euro) per ciascun anno solare, 
  • successivamente aumentato a 700.000 euro (articolo 9, comma 2, decreto legge 8 aprile 2013, n. 35). 
  • successivamente ulteriormente aumentato a 1 milione di euro per il solo anno 2020 dall'articolo 147 del Decreto Rilancio (DL34/2020)
  • infine ulteriormente incrementato a 2 milioni di euro per il solo anno 2021 dall'articolo 22 del Decreto Sostegni Bis (DL 73/2021)
  • La norma della legge di bilancio 2022 disponendo che, a decorrere dal 1° gennaio 2022, il limite previsto dall'articolo 34, comma 1, primo periodo, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, è elevato a 2 milioni di euro, stabilizza la misura.
Limite compensazioni dal 01.01.20222 milioni di euro


Compensazione crediti: come funziona?

Si ricorda brevemente che il contribuente ha la facoltà di compensare i crediti e i debiti nei confronti dei diversi enti impositori:

  • Stato, 
  • INPS, 
  • Enti Locali,
  • INAIL, 
  • ENPALS

 risultanti dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche contributive

Si usa il modello di pagamento unificato F24 che permette di scrivere in apposite sezioni sia gli importi a credito utilizzati sia gli importi a debito dovuti. Il pagamento si esegue per la differenza tra debiti e crediti. Il modello F24 deve essere presentato in ogni caso da chi opera la compensazione, anche se il saldo finale indicato risulti uguale a zero per effetto della compensazione stessa. Il modello F24 permette, infatti, a tutti gli enti di venire a conoscenza delle compensazioni operate in modo da poter regolare le reciproche partite di debito e credito. Possono avvalersi della compensazione tutti i contribuenti, compresi quelli che non devono presentare la dichiarazione in forma unificata, a favore dei quali risulti un credito d'imposta dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche contributive. 


Fonte:
News del: 05/01/2022


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