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Tabaccai: ritorna l’obbligo del pagamento con POS

Con la Determinazione direttoriale numero 487172/RU del 25 ottobre 2022, il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in deroga alla normativa ordinaria, aveva concesso ai tabaccai la possibilità di non accettare pagamenti elettronici per la cessione di prodotti soggetti a ricavo fisso come sigarette, marche da bollo e francobolli (Leggi anche: Pagamenti e tabaccai: in contanti per monopoli, bollati e postali).

La decisione nasceva dal fatto che alcuni di questi prodotti, soggetti ad aggio, presentano una marginalità piuttosto bassa che rischiava di essere erosa dai costi di transazione elettronici. 

Si pensi, ad esempio ai valori bollati, il cui ricavo fisso, al lordo delle imposte, è del 5 per cento.

Il 26 giugno 2023, con la Determinazione direttoriale numero 355282/RU dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il direttore ha disposto che “la Determinazione direttoriale prot. n. 487172/RU del 25 ottobre 2022 è revocata a decorrere dalla data di pubblicazione del presente provvedimento”.

Ciò vuol dire che, a partire dalla medesima data, i tabaccai saranno obbligati ad accettare i pagamenti elettronici anche per i generi di monopolio, i valori bollati e i valori postali.



In caso di mancata ottemperanza all’obbligo normativo, le sanzioni per l’esercente saranno quelle previste a regime, e cioè: una sanzione amministrativa risultante dalla somma di un importo fisso di 30 euro e un importo variabile del 4 per cento dell’importo della transazione.

Le motivazioni della decisione sono quelle evidenziate nella stessa Determinazione direttoriale:

  • risultano sul mercato variegate offerte del servizio POS, tra le quali tariffe flat, indipendenti dal numero di transazioni effettuate, e tariffe che prevedono il rimborso delle commissioni per i micro-pagamenti inferiori a 10 euro”;
  • tali soluzioni contrattuali permettano di superare la criticità a suo tempo rappresentata dagli operatori”.

Ad onor del vero, va precisato che, con ogni probabilità, il quadro prospettato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sullo stato dei costi commissionali delle transazioni telematiche, tra oneri diretti e indiretti, è dipinto a tinte un po’ ottimistiche.

Infine vanno evidenziati due punti. Se è vero che il tracciamento del contante serve a contrastare l’evasione fiscale, va detto che i ricavi soggetti ad aggio fisso sono certificati all’origine, per cui il tracciamento del corrispettivo non sarà utile per questa fattispecie. Se è vero che lo Stato italiano combatte il tabagismo, va notato che permettere al tabagista di acquistare e pagare come preferisce, non sembra una misura di contrasto del fenomeno.


Fonte:
News del: 30/06/2023


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