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Interessi passivi: l’indeducibilità entra nel gruppo
I limiti al riporto degli interessi passivi indeducibili, previsti nelle ipotesi di fusione e scissione, scattano anche quando l’operazione straordinaria coinvolge società aderenti ad un consolidato nazionale che non si interrompe. Questo è quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 42/E del 12 aprile 2011. Infatti, secondo l’Agenzia, in ipotesi di operazioni di aggregazione aziendale che coinvolgono società che partecipano ad un consolidato nazionale e che non interrompono la tassazione di gruppo, sono pienamente operanti le limitazioni del c.d. “test di vitalità” e del limite del patrimonio netto, contenute nell’art. 172, comma 7 del TUIR agli interessi passivi indeducibili oggetto di riporto in avanti. Si tratta, di quelli interessi che, in base all’art. 96 del TUIR, sono risultati superiori agli interessi attivi del periodo e al 30% del ROL (risultato operativo lordo) del periodo.

Fonte: Il Sole 24 Ore
News del: 13/04/2011


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