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Canone di disponibilità: aliquota Iva al 10% sulla parte costruttiva

Nella Risoluzione di ieri n. 100/E, l'Agenzia ha fornito chiarimenti sul corretto trattamento IVA applicabile al “corrispettivo di disponibilità” corrisposto nell’ambito di un contratto di concessione per la progettazione costruzione e gestione in project financing di un presidio ospedaliero.

Nelle operazioni condotte in project financing, ai sensi dell'articolo 153 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (c.d. Codice dei contratti pubblici), l'Amministrazione concede ad un soggetto la possibilità di costruire e gestire una certa infrastruttura di interesse pubblico per un dato periodo di tempo, in una prospettiva di equilibrio finanziario.
Tra i corrispettivi previsti nell'ambito delle predette operazioni vi è anche il c. d. "canone di disponibilità" (detto anche "corrispettivo di disponibilità") che, normalmente, il Concedente si impegna a corrispondere al Concessionario a fronte dell'effettiva disponibilità delle opere, a titolo di ulteriore e parziale integrazione dell'investimento del concessionario per la realizzazione delle opere al fine di assicurare l'equilibrio economico finanziario del progetto.

Nel caso in esame un’azienda socio sanitaria territoriale ha affidato in concessione a una società la progettazione, la costruzione, la fornitura di arredi e attrezzature di un presidio ospedaliero, e la gestione di alcuni servizi non medicali, tra cui i “no core” (come manutenzione di ospedale, impianti, parcheggio; pulizia e sanificazione; smaltimento rifiuti; lavanderia e guardaroba; ristorazione; vigilanza e controllo accessi; accettazione ricoveri, accoglienza, centralino, eccetera) e quelli “commerciali”, come la gestione degli esercizi aperti al pubblico destinati alle attività commerciali.

Per l’esecuzione in project financing di determinate attività, è prevista la corresponsione di:

  • un contributo (“prezzo”), corrisposto in base allo stato avanzamento lavori e al collaudo delle opere;
  • un “corrispettivo di disponibilità” (o “canone di disponibilità”), in parte erogato alla presa in consegna anticipata delle opere o dalla data di avvenuto collaudo;
  • un corrispettivo per i servizi “no core”, erogato trimestralmente dalla data di erogazione dei servizi. Invece, per i servizi commerciali, il concessionario percepirà i relativi ricavi direttamente dagli utenti.

l’azienda chiede di conoscere quale sia la corretta aliquota Iva da applicare al corrispettivo di disponibilità.

Al quesito, l’Agenzia risponde con la Risoluzione del 3 novembre 2016 n. 100, chiarendo che il canone di disponibilità, per la parte relativa alla costruzione dell’edificio, può essere assoggettato a Iva con aliquota del 10%.

Il canone di disponibilità è un aspetto tipico della realizzazione delle "opere fredde", ossia di quelle opere per cui l'investimento non viene integralmente ripagato dai servizi a tariffa. L'entità del canone di disponibilità è influenzata da vari fattori, tra cui il costo dell'investimento, la durata della concessione e l'importo del contributo pubblico. La misura del canone integrativo di disponibilità si compone, tipicamente, di una parte fissa e di una parte variabile, in genere soggetta a diminuzioni in caso di mancanza di disponibilità delle opere da parte del concessionario, secondo un meccanismo di penali appositamente previsto.

Pertanto, pur in assenza della qualificazione giuridica del canone di disponibilità, si ritiene che lo stesso assuma natura sinallagmatica rappresentando una componente di ricavo addizionale che consente al concessionario di remunerare l'investimento.


Fonte: Fisco Oggi
News del: 04/11/2016


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