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Cumulo contributivo professionisti: come funziona?

Con un comunicato  del 15 maggio 2018 l'INPS ha fatto  il punto sulla situazione del nuovo cumulo previdenziale  per i periodi contributivi non coincidenti per i professionisti. Ad oggi sono dieci le convenzioni sottoscritte  dalle Casse professionali  con l'INPS e approvate dai ministeri competenti,   relative alle modalità di rilevazione e di calcolo dei contributi versati, e rese operative dall'istituto.

Sono attualmente in lavorazione quindi le  prime 500 domande di cumulo contributivo tra gestioni diverse. Attualmente sono operativi gli accordi  con i seguenti enti :

  • Enpam (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e Odontoiatri),
  • Inarcassa (Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti),
  • Enpapi (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica),
  • Enpaf (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Farmacisti),
  • Enpav (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Veterinari),
  • Enpap (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi),
  • Eppi (Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati),
  • Cipag (Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri),
  • Inpgi (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani),
  • Cassa Forense e Cnpr (Associazione Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti commerciali).

Per il  CNDCEC  (Cassa dottori commercialisti ed esperti contabili ) ed ENPACL la convenzione è stata firmata e sono in corso le procedure di implementazione tecnica.

I professionisti  che hanno versamenti in casse diverse secondo i dati Inps sono piu di 700 mila , di cui 70mila over 60, quindi potenzialmente interessati. Le domande già arrivate agli enti di previdenza sono quasi 5mila.

Sull'argomento l'Inps aveva già emanato una circolare applicativa della norma di legge (L. 232 2016) lo scorso 12 ottobre 2017. 

La norma era   rimasta finora inattuata, per quanto riguarda i liberi professionisti,  soprattutto a causa dei diversi requisiti anagrafici  previsti dalle Casse  professionali per la pensione di vecchiaia, che rendevano difficile l'allineamento con quelli  applicati dall'Inps per la generalità dei lavoratori, con riflessi ovviamente sul calcolo della contribuzione versata.  Le casse private  , infatti sono indipendenti e prevedono requisiti anagrafici e metodi di calcolo  differenziati. Inoltre  non sono sempre in grado di erogare gli assegni pensionistici in anticipo  anche per i vincoli di bilancio volti a garantire la sostenibilità finanziaria dei conti fino ai 30 anni  successivi, richiesta dalla recente normativa in materia.

La Convenzione INPS-ADEPP riguarda sia le richieste di cumulo che di totalizzazione .

Va specificato che in caso di richieste di pensione anticipata  si applicano i requisiti contributivi  in vigore ossia oggi 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 2 10 mesi per le donne 

Per la pensione di vecchiaia , essendo diversificati i requisiti anagrafici per Inps e Enti-Casse  , si è stabilito che  se l'età prevista dalla cassa privata è maggiore di quella richiesta dall' INPS  (66 anni e 7 mesi nel 2018, 67 anni nel 2019) :

  1.   la quota dell'istituto sarà versata già al raggiungimento di questo  requisito , 
  2.  al momento della maturazione del requisito della Cassa iniziera il pagamento della relativa parte di pensione  di competenza.

Idem per il caso contrario, a posizioni rovesciate.

 




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Speciale del: 25/05/2018