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Come compensare in F24 le ritenute di acconto e i rimborsi 730

Ritenute di gennaio, febbraio e marzo 2015: niente sanzioni per gli errori

Se da un lato, con la Risoluzione n. 13/E del 10 febbraio 2015, l'Agenzia delle Entrate aveva istituito gli appositi codici tributo per consentire che già le prime operazioni di compensazione, in scadenza al 16 febbraio 2015, avvenissero secondo le nuove disposizioni, dall'altro però erano subentrate alcune problematiche relative al non altrettanto tempestivo adeguamento dei software gestionali alla nuova disposizione.

Ne è derivato che alcuni sostituti hanno applicato le previgenti modalità, in particolare, indicando nel modello di pagamento F24 le ritenute a debito al netto delle restituzioni ai dipendenti, con l’intenzione di far emergere successivamente la compensazione effettuata con la presentazione tardiva di una delega di pagamento a saldo zero, oppure direttamente nella dichiarazione modello 770/2016.

Con la recente Risoluzione n. 7/E/2016, le Entrate, tenendo conto del principio di tutela dell’affidamento e della buona fede (articolo 10, comma 3, della legge 212/2000), hanno affermato che ai sostituti d’imposta che hanno versato le ritenute di competenza dei mesi da gennaio a marzo 2015 non adeguandosi alla nuova disciplina prevista dall'art. 15 del D.Lgs. n. 175/2014, cioè esclusivamente in compensazione con F24, e hanno omesso e/o presentato tardivamente il modello di pagamento a saldo zero, non si applicheranno sanzioni.

Ciò vale sia nell’ipotesi in cui i sostituti abbiano inteso evidenziare la compensazione solo nel modello 770/2016, sia nell’ipotesi in cui abbiano presentato tardivamente o presenteranno un nuovo modello F24 a saldo zero entro il termine di presentazione del modello 770/2016 (1° agosto 2016).

La stessa Risoluzione ricorda che, a seguito della Legge di Stabilità 2016, dal 1° gennaio 2016 si applica la norma di cui all'articolo 15, comma 2-bis, del D.Lgs. n. 471/1997, introdotta dall'art. 15 del D.Lgs. n. 158/2015 (riforma delle sanzioni tributarie), e che prevede che “per l'omessa presentazione del modello di versamento contenente i dati relativi alla eseguita compensazione, si applica la sanzione di euro 100, ridotta a euro 50 se il ritardo non è superiore a cinque giorni lavorativi”.

Si evidenzia che l’inapplicabilità delle sanzioni riguarda esclusivamente i casi in cui:

  • la non corretta esposizione della compensazione delle ritenute è relativa ai mesi di gennaio, febbraio e marzo 2015;
  • le ritenute dovute siano state correttamente versate;
  • la compensazione effettuata risulti dal mod. 770/2016, ovvero da un mod. F24 “a zero”.

 



Aggiornata il: 09/02/2016