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TARI 2017: ecco una guida per richiedere il rimborso

Qual è l’evoluzione normativa che ha portato alla TARI?

La disciplina della TARI, ha risentito di tutto quel processo che ha fatto seguito all’intento dello Stato di procedere a dare attuazione al processo di federalismo fiscale sancito nella carta costituzionale all’art. 119, secondo cui: “ I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa… Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario…”.

Ricordiamo che già con l’art. 52 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446 il legislatore ha inteso assegnare potestà regolamentare in materia tributaria alle realtà locali. In realtà, una prima tassazione finalizzata al sostegno e finanziamento dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti era stata introdotta con il D.Lgs. n. 507 del 15/11/1993 che istituiva la famosa, ma ormai superata, TARSU (rimasta in vigore dal 1993 al 1997 con l’introduzione della TIA). Nel 2011 è invece stato istituito, con il D.L. n. 201 convertito dalla L. n. 214/2011, il tributo comunale rifiuti e servizi (TARES).
La TARI, introdotta nel nostro ordinamento dall’art. 1 comma 639 della L. n. 147/2013 (L. di stabilità 2004), rappresenta oggi il tributo che ha fatto propria tutta la tradizione normativa, su cui in passato si sono fondate TARSU, TIA e TARES.

Fonte: Fisco e Tasse


Aggiornata il: 22/11/2017