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Finanziamenti PMI: il trend delle quotazioni e dell'emissione di obbligazioni

I mini bond

I mini bond, strumenti di debito pensati per aiutare le PMI italiane nel duro periodo del credit crunch, ad oggi continuano ad essere in continua crescita. Le emissioni nel 2017 ammontano ad un totale di 170 contro le 110 realizzate nel 2016; l’utilizzo complessivo di questo strumento vede protagoniste non solo le piccole imprese ma anche quelle più strutturate con un fatturato tra i 50 e i 500 milioni. Sebbene sia nato con l’idea di sostituire il canale bancario come unica fonte di finanziamento, in virtù delle attuali statistiche, i mini bond risultano essere un canale parallelo al sistema bancario.

 L’obiettivo principale delle imprese che utilizzano tali strumenti è diventato dunque quello di diversificare le proprie fonti di finanziamento e limitare il più possibile la dipendenza da un unico creditore. Grazie ai mini bond le PMI italiane possono avere un primo canale di accesso ad investitori istituzionali, funzionale non solo ad una maggiore strutturazione delle aziende stesse ma anche alla preparazione per un’eventuale quotazione futura.

Dai primi dati disponibili del 2018 sembra dunque che i mini bond, il cui numero di emissioni nei primi mesi dell’anno in corso si attesta intorno a 16, aiutino complessivamente ad una stabilizzazione del sistema imprenditoriale del nostro paese. I mini bond sono dunque il canale di accesso al mercato di capitali per le PMI che hanno così la possibilità di rendersi maggiormente indipendenti dal sistema bancario e reperire fondi per investimenti straordinari o per progetti di ampliamento, sviluppo e internazionalizzazione.

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Aggiornata il: 28/03/2019