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Decreto dignità: tutte le novità

Decreto dignità 2018: misure di contrasto a scommesse e giochi d'azzardo

La parte riguardante la lotta alla ludopatia e alle misure di contrasto alle scommesse con vincite in denaro e ai giochi di azzardo è stata piuttosto modificata nel corso della conversione in legge del decreto dignità. In particolare l’articolo 9 prevede il divieto dal 14 luglio 2018, di qualsiasi forma di pubblicità relativa ai giochi o scommesse con vincite in denaro, nonché al gioco d’azzardo comunque effettuata e su qualsiasi mezzo, incluse:

  • manifestazioni sportive, culturali o artistiche;
  • trasmissioni televisive o radiofoniche;
  • stampa quotidiana e periodica;
  • pubblicazioni in genere;
  • affissioni;
  • canali informatici digitali e telematici, compresi i social media .

Il divieto, dal 1° gennaio 2019, si applicherà anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale la cui pubblicità, ai sensi del decreto in esame è appunto vietata. L'inosservanza di queste disposizioni prevede una sanzione pari al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità, e in ogni caso non inferiore - per ogni violazione - ad un importo minimo di 50.000 Euro. Le nuove disposizioni non si applicano ai contratti di pubblicità in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del decreto dignità.

L'articolo 9-bis, introdotto in sede di conversione, disciplina le “formule di avvertimento” dei rischi a cui si va incontro con il gioco d’azzardo, in maniera analoga a quanto già attualmente in vigore con gli alert per il rischio connesso al fumo sui pacchetti di sigarette. Il decreto stabilisce che le formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica dei giochi con vincite in denaro siano applicate anche su alcuni apparecchi da intrattenimento(slot e video lottery) , nonché nelle aree e nei locali dove essi vengano installati.

L'articolo 9-quater, introdotto in sede di conversione, prevede particolari misure di tutela dei minori, prevedendo l’utilizzo della tessera sanitaria per l’accesso agli apparecchi da intrattenimento per il gioco lecito. Per tale motivo devono essere rimossi dagli esercizi, dal 1° gennaio 2020, gli apparecchi privi di meccanismi idonei ad impedire l’accesso ai minori. La violazione di quest'ultima norma è punita con una sanzione amministrativa di diecimila euro per ciascun apparecchio.

Infine l'articolo 9-quinquies disciplina il logo "no slot" ai titolari di pubblici esercizi o circoli privati che eliminano o si impegnano a non installare slot machine.

 

Fonte: Fisco e Tasse


Aggiornata il: 23/08/2018