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Certificazione utili e proventi equiparati: modello CUPE 2020

La compilazione del modello

La compilazione del modello CUPE può essere considerata piuttosto semplice, essendo in gran parte composto da dati anagrafici e di tipo informativo senza particolari elaborazioni o casistiche.

Nonostante la semplicità, è importante non trascurare l’accuratezza della compilazione, perché poi sarà oggetto di riconciliazione in sede di compilazione del quadro SK del modello 770.

Nello specifico occorre fare particolare attenzione alla compilazione della Sezione IV “Dati relativi agli utili corrisposti e ai proventi equiparati”, dove verranno riportati i valori corrisposti nell’anno 2019: la cosa da attenzionare principalmente, oltre alla classificazione del soggetto percettore, è l’anno a cui si riferiscono gli utili o i proventi equiparati, in quanto, per il soggetto che li percepisce può cambiare la percentuale di tassazione.

Nell’ordinamento italiano, la tassazione di utili e proventi equiparati è stata oggetto di numerose revisioni (in senso peggiorativo per il contribuente) e in tempi diversi a seconda della tipologia del percettore, ma tale imposizione non segue il principio di cassa, per cui, anche se percepiti nel 2019, per la corretta compilazione della certificazione CUPE, si dovrà considerare l’anno in cui gli utili o i proventi equiparati sono maturati.

Solo nel caso in cui il percettore sia una società di capitali, la percentuale di tassazione è rimasta uguale da moltissimi anni, precisamente da quando l’IRES ha sostituito l’IRPEG, che utilizzava un diverso meccanismo di sterilizzazione della doppia imposizione.

Per gli enti non commerciali bisognerà distinguere tra ante e post 2016.

Per le persone fisiche la differenziazione è doppia: per iniziare bisogna qualificare se questa agisce come privato o in regime d’impresa e poi se la partecipazione è qualificata o no.

Per le persone fisiche “imprenditori” ci saranno tre diverse percentuali di imposizione (fino al 2007, fino al 2016, dopo il 2016).

Per le persone fisiche “privati”, quindi non esercenti attività d’impresa, saranno oggetto di certificazione solo gli utili relativi alle partecipazioni qualificate e formatesi fino al 31.12.2017, divise in tre diverse percentuali di imposizione  (fino al 2007, fino al 2016, nel 2017).

Leggi l'articolo Dividendi e distribuzioni utili 2020

Molto importante precisare che in caso di percezione, da parte dello stesso percettore, di utili e proventi equiparati relativi a periodi differenti, con regimi di tassazione differenti, dovranno essere rilasciate diverse certificazioni per ogni periodo. Non dimenticando il principio generale che il Legislatore prevede che debbano essere distribuiti prima gli utili formatisi negli esercizi più remoti.

Per maggiori indicazioni su aliquote e soggetti obbligati si rimanda a un predente articolo sul modello CUPE 2019

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Aggiornata il: 11/05/2020